Con 408 voti contro 254 e 33 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha dato il suo consenso, oggi a Strasburgo, al Ceta (“Comprehensive Economic and Trade Agreement”), il controverso accordo commerciale tra Ue e Canada.
La votazione ha avuto luogo dopo un un lungo e molto acceso dibattito in aula, con 80 interventi durante tutta la mattinata, concluso dalla commissaria Ue al Commercio internazionale, Cecilia Malmstroem. La commissaria ha difeso le ragioni dell’Accordo, i miglioramenti che sono stati apportati rispetto alle proposte iniziali, proprio a seguito delle critiche da parte della società civile e dei partiti e movimenti di opposizione, a destra e a sinistra dello spettro politico europeo.
A favore del Ceta hanno votato convintamente in particolare il Ppe, i Liberaldemocratici (Alde) e il gruppo dei Conservatori Ecr, mentre i Socialisti e Democratici si sono spaccati fra favorevoli (in maggioranza) e contrari. Fra le altre formazioni, hanno votato contro, da una parte, i Verdi e il gruppo della Sinistra unitaria europea (Gue), e dall’altra il gruppo euroscettico Efdd, con gli eurodeputati del M5s particolarmente attivi nel dibattito, e l’estrema destra nazionalista del gruppo Enf di Marine Le Pen.
Diversi interventi di eurodeputati favorevoli all’accordo hanno denunciato proprio la strana alleanza fra estrema destra ed estrema sinistra su posizioni considerate nazionaliste, protezioniste ed anti europee, simili a quelle del presidente americano Donald Trump. La commissaria Malmstroem ha stigmatizzato in particolare come “veramente eccessiva” l’accusa degli eurodeputati del M5s contro il Ceta, da loro considerato come “un colpo di Stato”.
Uno dei due relatori, il conservatore britannico Charles Tannock, ha definito l’Accordo commerciale Ue Canada come “un modello anche per i futuri rapporti fra Ue e Regno Unito dopo la Brexit”.