Il testo del ddl sulla riforma del mercato del lavoro è peggiorato nel passaggio dal Consiglio dei ministri al Senato “ma in favore delle imprese”. E’ quanto sostengono i vertici della Cgil sottolineando che la Confindustria “ormai pur di intervenire contro il reintegro utilizza di tutto, adesso anche la norma sui licenziamenti disciplinari illegittimi”.
“Eppure – fanno sapere al quarto piano di Corso d’Italia – il testo è già in gran parte cambiato, in peggio, rispetto al 23 marzo, e tutto a favore delle imprese”. La Cgil si riferisce in particolare ai licenziamenti disciplinari illegittimi: “prevedere un rapporto con le ‘prescrizioni di legge’ – si spiega in Cgil – è un normale e indispensabile raccordo con i principi generali dell’ordinamento che certo Confindustria non penserà di cancellare. Averlo previsto è un atto obbligato, che non solo non amplia nessuna discrezionalità ma da certezza di uniformità su tutto il territorio nazionale. Anche questa alzata di toni sull’articolo 18, dopo quelle dei giorni scorsi, è utilizzata come forma di pressione per intervenire sulla precarietà, addirittura minacciando licenziamenti di massa”.
La Cgil sottolinea come il ddl sia peggiorato sul fronte della flessibilità in entrata con l’apprendistato che per tre anni non prevede un sostanziale obbligo di stabilizzazione, la mancata cancellazione dell’associazione in partecipazione e il rinvio per stage e tirocini a una delega.
Per i contratti di collaborazione inoltre – sottolineano al sindacato – “non si è stabilita l’equiparazione dei compensi a quanto previsto per funzioni analoghe nei contratti nazionali di lavoro e così l’aumento della contribuzione si scaricherà tutto su queste persone”.
“Il governo ha già usato strumentalmente i giovani, può permettersi di farlo ancora – si domanda la Cgil – definendo ‘miglioramenti’ il rendere invece peggiori le norme sulla precarietà?”. “Per quanto ci riguarda – concludono in Cgil – non siamo d’accordo e consapevoli dei problemi che avremmo incontrato, abbiamo non a caso deciso una lunga fase di mobilitazione e una informazione soprattutto rivolta ai giovani e ai precari che in questi giorni vede iniziative e scioperi programmati in tutti i territori e che continuerà per tutto il periodo del percorso parlamentare”.