Quella di oggi “non è solo una giornata di protesta per quello che sta succedendo, ma vogliamo aprire una vera e propria fase di vertenza, mobilitazione e discussione nel Paese per arrivare a un accordo che coinvolga il Governo, le parti datoriali e tutti gli enti e soggetti istituzionali preposti alla sicurezza affinché il Paese si doti di un vero piano strategico in cui salute e sicurezza diventino un investimento ed elemento di qualità”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, aprendo l’assemblea nazionale delle tre confederazioni sindacali per fermare la strage sul lavoro.
Landini ha ricordato che nell’incontro di ieri con i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e della Salute, Roberto Speranza, sono state avanzate dal sindacato delle proposte: “Si sono impegnati a riconvocarci nei prossimi giorni. Abbiamo proposto un accordo su salute e sicurezza. Vogliamo provvedimenti, anche legislativi, per dare gambe e sostanza per questo obiettivo di civiltà e di qualità sociale”.
Il numero uno della Cgil ha affermato che “vogliamo mettere in campo proposte molto precise e indicare un percorso di iniziative con assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio per produrre dei cambiamenti sul piano legislativo, contrattuale e dei comportamenti reali”.
Landini ha sottolineato che “i dati dei primi mesi fanno emergere una crescita degli incidenti e delle morti sul lavoro. E’ un paradosso. Siamo in presenza nel 2020 di 5 miliardi di ore di cassa integrazione o comunque di ore non lavorate e di un aumento del lavoro a distanza. Ma il paradosso è che con meno ore di lavoro e più lavoro a distanza stanno aumentando quelli che lavorando in presenza muoiono. Questo elemento non è più accettabile, conferma che i modelli organizzativi non sono cambiati. Si muore sul lavoro come 30-40 anni fa. Oltre alla protesta e all’indignazione abbiamo bisogno di costruire una cultura della salute e della sicurezza per determinare anche scelte legislative, contrattuali e di comportamenti che fanno diventare la sicurezza non solo un costo, ma un investimento che fa crescere la qualità del lavoro, delle produzioni e la qualità sociale”.
Landini ha poi ribadito che le risorse del recovery plan “sono senza precedenti e rappresentano un’occasione storica per ridisegnare un Paese che crea lavoro, ma con un obiettivo chiaro: il lavoro che si crea deve essere sicuro e stabile”.
Secondo il leader della Cgil “le risorse alle imprese devono essere condizionate al rispetto delle leggi e dei contratti. Questo vuol dire l’estensione in tutti i luoghi di lavoro di un rappresentante per la sicurezza”. Landini ha inoltre confermato la necessità di introdurre una patente a punti per valorizzare e incentivare chi rispetta le norme e invece bloccare la produzione di chi non le rispetta.
E.G.