“Ancora una volta, in spregio a trasparenza e correttezza, si è consumato l’ennesimo colpo di mano in Consiglio dei ministri sugli appalti”. È quanto denuncia il segretario confederale della Cgil Franco Martini, che commenta la cancellazione del comma 2 dell’articolo 211 del nuovo codice degli appalti.
“Aver tolto i poteri all’Anac è un atto grave non solo nel metodo, ma ancor più nel merito, e – sostiene – il messaggio che esce dal CdM è chiaro: il settore degli appalti deve rimane zona franca, dove regolarità e trasparenza debbono ancora abdicare alla corruzione”.
Per il dirigente sindacale “si tratta di un atto inconcepibile, una totale mancanza di rispetto del Parlamento”, motivo per cui “occorre porre rimedio e chiediamo al Governo e al ministro Delrio di intervenire immediatamente”.
“Il sindacato confederale – conclude Martini – risponderà con forza alla scelta dell’Esecutivo, che ha ceduto ancora una volta agli interessi di chi si oppone al cambiamento nel mondo degli appalti”.
Dello stesso avviso anche il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. “Il pesante intervento di riduzione dei poteri dell`Anac, effettuato da mano indistinta in Consiglio dei Ministri, comporta conseguenze normative cosi gravi da imporne l’immediato annullamento”. E aggiunge: “La lotta alla corruzione nel nostro paese deve continuare a rappresentare una priorità nell’agenda politica e dell`azione amministrativa”.
Megale auspica che “quanto accaduto possa essere archiviato rapidamente come un singolo incidente di percorso, rispetto al quale il Governo deve al più presto porre rimedio. Risulta alla stessa maniera incomprensibile la soppressione dell’emendamento inerente il trattamento giuridico ed economico del personale di Anac, personale che non può continuare ad operare in un limbo normativo inaccettabile. Deve essere questa l’occasione per far rientrare l’Anac a pieno titolo tra le Autorità indipendenti di regolazione e controllo di cui alla legge 481/95, assicurandole finalmente la necessaria autonomia e indipendenza”, conclude Megale.