Negli ultimi tre anni, a causa della crisi, sono stati licenziati 167mila lavoratori lombardi. E’ quanto emerge dal monitoraggio condotto dalla Cisl regionale sulla base dei dati Inps. “Questo dato dimostra in modo inequivocabile che le imprese intenzionate a ridurre il personale non hanno bisogno di misure che facilitino i licenziamenti – commenta Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia -. Il vero problema, se si vuole favorire lo sviluppo e sostenere il sistema produttivo ad uscire dalla crisi, è mettere in campo politiche attive che favoriscano la rioccupazione di queste migliaia di lavoratori licenziati”. “Se da parte del governo permane questa posizione socialmente incompatibile e incoerente con gli interventi di equità che la Cisl ha più volte sollecitato – aggiunge – è chiaro che la Cisl si mobiliterà”. Quanto alla possibilità di un’azione unitaria dei sindacati contro le decisioni dell’esecutivo, “ben venga – afferma Petteni – ma deve essere arricchita di contenuti. Non possiamo agire uniti solo per dire no, dobbiamo dare il via ad un’azione comune che porti a proposte unitarie sulla contrattazione, il fisco, il mercato del lavoro”.
A livello regionale, il segretario generale della Cisl lombarda commenta positivamente il confronto aperto con la Regione sul nuovo apprendistato. “Auspico che si arrivi a breve ad un accordo – spiega – per dare una risposta importante all’esigenza di rilanciare l’occupazione giovanile in Lombardia. Quanto al confronto sugli ammortizzatori sociali, bisogna trovare soluzioni che non si limitino a dare un sostegno temporaneo ma favoriscano la ricollocazione”. (LF)