286ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
GIULIANO
La seduta inizia alle ore 9,15.
IN SEDE CONSULTIVA
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la definizione del limite massimo riferito al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei pubblici dipendenti (n. 439)
(Osservazioni alla 1a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Osservazioni favorevoli con rilievi )
Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La relatrice SPADONI URBANI (PdL) dà conto della bozza di osservazioni favorevoli con rilievi (pubblicata in allegato al resoconto), predisposta tenendo conto delle indicazioni pervenute dai Gruppi e subordinando il proprio personale orientamento al conseguimento di un’ampia convergenza delle forze politiche. Auspica peraltro che in essa non venga ravvisato alcun intento di carattere punitivo, alimentato dalla classe politica nei confronti di soggetti che prestano con impegno e professionalità un importante servizio nelle posizioni di maggiore responsabilità dell’amministrazione pubblica. Avrebbe peraltro ritenuto opportuno inserire nel parere una particolare sottolineatura al fatto che le misure predisposte dal Governo trovano ragione in un momento connotato da particolari condizioni economiche e finanziarie.
Il presidente GIULIANO propone un’integrazione del testo appena illustrato, volta a sollecitare il Governo ad attuare un efficace sistema di controllo sull’applicazione delle disposizioni proposte, nonché a specificare i rapporti tra la normazione e la convenzione contrattuale, anche in considerazione del precedente rappresentato dalla materia previdenziale.
La relatrice SPADONI URBANI (PdL) accetta quindi l’integrazione proposta, richiamando le ragioni espresse in precedenza. Specifica comunque il proprio avviso contrario rispetto alla liceità di ogni ipotesi di riforma in peius dei rapporti in essere.
Il senatore NEROZZI (PD) esprime una valutazione positiva sul testo così come riformulato, ritenendolo equilibrato e completo, in quanto tiene conto del comparto della pubblica amministrazione nel suo complesso. Considera infatti fondamentale evitare che si verifichino disparità di trattamento, eventualmente a favore di posizioni derivanti da designazioni politiche.
Il senatore CASTRO (PdL) ritiene che la bozza di osservazioni predisposta contenga una valutazione corretta di un provvedimento che non trova la propria ragion d’essere in alcuna pregiudiziale ideologica, bensì in uno stato di necessità oggettiva, a fronte della quale appare giustificato intervenire con un opportuno esercizio di razionalità organizzativa. Dopo aver espresso una valutazione positiva circa gli spunti forniti dal senatore Mazzatorta nella seduta di ieri, si sofferma sulla necessità di un’applicazione della normativa in esame alla generalità delle figure apicali del settore pubblico, comprendendovi le società partecipate dagli enti locali. Conclude osservando come le stesse misure in esame siano compatibili con i peculiari requisiti di onorabilità connaturati allo status del funzionario pubblico.
La senatrice POLI BORTONE (CN (GS-SI-PID-IB-FI)) manifesta apprezzamento nei confronti dell’equilibrio dimostrato dalla relatrice nell’approccio ad una materia particolarmente complessa. Sollecita quindi una riflessione sulla necessaria armonizzazione delle misure in esame con l’ordinamento degli enti locali.
Il senatore MAZZATORTA (LNP) dichiara di condividere i contenuti dello schema di osservazioni, sottolineando l’esigenza di non escludere dalla platea dei soggetti coinvolti i vertici delle società partecipate dalle amministrazioni locali. Preannuncia pertanto il voto favorevole del proprio Gruppo.
La senatrice CARLINO (IdV) esprime a sua volta l’apprezzamento della propria parte politica, dichiarandone il voto favorevole.
Il presidente GIULIANO ringrazia la relatrice e l’intera Commissione per il particolare impegno profuso, ispirato non a criteri ideologici, bensì a esigenze largamente condivise rispetto a una materia particolarmente complessa, che forse necessiterebbe di uno specifico intervento di semplificazione. Pone quindi in votazione lo schema di osservazioni così come modificato (pubblicato in allegato al resoconto) che, previa verifica del prescritto numero legale, risulta approvato all’unanimità.
La seduta termina alle ore 9,30.
OSSERVAZIONI APPROVATE DALLA COMMISSIONE
SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 439
L’11a Commissione permanente, esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in titolo, esprime, per quanto di competenza, osservazioni favorevoli con i rilievi di seguito riportati.
Con riferimento all’articolo 2, appare indispensabile individuare con la massima precisione la platea dei soggetti destinatari del provvedimento. Infatti l’articolo estende la fattispecie a tutti coloro che, con posizione apicale, ricevono retribuzioni o emolumenti a carico delle finanze pubbliche in ragione di un rapporto di lavoro autonomo o subordinato con le amministrazioni pubbliche statali. In tale platea andrebbero ricompresi anche tutti coloro che ricoprono tale posizione presso le agenzie fiscali, le società controllate direttamente o indirettamente dagli enti pubblici locali, e tutti gli enti, società ed imprese in genere in cui vi sia una partecipazione di controllo.
Riguardo all’articolo 4, si è propensi a sostenere l’interpretazione, con la relativa formulazione testuale, più restrittiva in ordine al limite del 25 per cento.
In merito all’articolo 5, si esprimono perplessità sulla deroga prevista per il personale il cui trattamento economico non raggiunga il limite massimo indicato, in quanto le pubbliche amministrazioni potrebbero valutare se provvedere o meno, in occasione del rinnovo del contratto individuale di lavoro, alla ridefinizione del relativo trattamento economico. Tale disposizione comporterebbe, pertanto, una riparametrazione del trattamento economico, che, anche rientrando nei limiti previsti dal presente decreto, potrebbe venire ingiustificatamente innalzato.
Si sollecita altresì il Governo a dare piena attuazione a quanto si rileva dalla relazione illustrativa al provvedimento de quo, superando quanto invece desumibile dalla interpretazione letterale del testo, tal che sia certa l’applicazione dei limiti retributivi indicati anche alle posizioni che potrebbero sembrarne escluse, con particolare riferimento alle autorità amministrative indipendenti.
Si invita infine il Governo, oltre che ad attuare un efficace sistema di controllo, a dar luogo alla immediata applicabilità della disciplina de qua, anche con riferimento a posizioni in essere, posto che la volontà normativa non può che prevalere su qualsiasi convenzione contrattuale. Non può infatti sfuggire che anche in materia previdenziale ci si sia adeguati a tale criterio.
SCHEMA DI OSSERVAZIONI PROPOSTO DALLA RELATRICE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 439
L’11a Commissione permanente, esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in titolo, esprime, per quanto di competenza, osservazioni favorevoli con i rilievi di seguito riportati.
Con riferimento all’articolo 2, appare indispensabile individuare con la massima precisione la platea dei soggetti destinatari del provvedimento. Infatti l’articolo estende la fattispecie a tutti coloro che, con posizione apicale, ricevono retribuzioni o emolumenti a carico delle finanze pubbliche in ragione di un rapporto di lavoro autonomo o subordinato con le amministrazioni pubbliche statali. In tale platea andrebbero ricompresi anche tutti coloro che ricoprono tale posizione presso le agenzie fiscali, le società controllate direttamente o indirettamente dagli enti pubblici locali, e tutti gli enti, società ed imprese in genere in cui vi sia una partecipazione di controllo.
Riguardo all’articolo 4, si è propensi a sostenere l’interpretazione, con la relativa formulazione testuale, più restrittiva in ordine al limite del 25 per cento.
In merito all’articolo 5, si esprimono perplessità sulla deroga prevista per il personale il cui trattamento economico non raggiunga il limite massimo indicato, in quanto le pubbliche amministrazioni potrebbero valutare se provvedere o meno, in occasione del rinnovo del contratto individuale di lavoro, alla ridefinizione del relativo trattamento economico. Tale disposizione comporterebbe, pertanto, una riparametrazione del trattamento economico, che, anche rientrando nei limiti previsti dal presente decreto, potrebbe venire ingiustificatamente innalzato.
Si invita infine il Governo a dare piena attuazione a quanto si rileva dalla relazione illustrativa al provvedimento de quo, superando quanto invece desumibile dalla interpretazione letterale del testo, tal che sia certa l’applicazione dei limiti retributivi indicati anche alle posizioni che potrebbero sembrarne escluse, con particolare riferimento alle autorità amministrative indipendenti.
287ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
GIULIANO
La seduta inizia alle ore 15,30.
IN SEDE REFERENTE
(3007) TREU ed altri. – Misure a sostegno della ricollocazione dei lavoratori licenziati
(700) ROILO. – Norme per favorire il reinserimento dei lavoratori espulsi precocemente dal mondo del lavoro
(1466) VALENTINO. – Disposizioni in materia di ricollocazione dei disoccupati di lunga durata
(Esame congiunto e rinvio)
Introduce l’esame la relatrice Cristina DE LUCA (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), che illustra congiuntamente i provvedimenti, il cui comune denominatore è a suo giudizio individuabile nella necessità di approntare misure per affrontare le difficoltà esistenti nel mercato del lavoro, aggravate dal rigore della attuale congiuntura economica. E’ infatti importante in questa delicata fase irrobustire le garanzie di presidi in favore di quanti hanno perso il posto di lavoro ed è indice di civiltà e di umanizzazione dell’impianto lavoristico accompagnare i disoccupati nel periodo magmatico e avvilente che porta al conseguimento, tante volte agognato, di una nuova occupazione. Si sofferma innanzitutto sul disegno di legge n. 700, i cui articoli 1 e 3 recano norme programmatiche e di principio per l’adozione di incentivi all’occupazione ed all’autoimpiego, da parte dello Stato e delle regioni, nonché in materia di percorsi formativi e di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Norme di diretta applicazione in materia di incentivi all’occupazione, all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego ed in materia di copertura pensionistica sono poste dai successivi articoli 6, 7, 10 e 11. Il comma 1 dell’articolo 2 riformula in termini più generali l’esclusione dei limiti di età per l’ammissione a concorsi pubblici, ammettendo eccezioni soltanto per il reclutamento del personale militare e di polizia; i commi 2 e 3 introducono un divieto di previsione di limiti di età nell’assunzione dei lavoratori e negli annunci pubblicitari di assunzione. Il successivo articolo 4 estende alle cooperative e alle società di persone, costituite dai soggetti svantaggiati di cui all’articolo 1, le disposizioni stabilite per le cooperative sociali, in quanto compatibili, mentre l’articolo 5 concerne la promozione, anche da parte di pubbliche amministrazioni, della ricollocazione professionale dei soggetti di cui all’articolo 1.
L’articolo 8 prevede un diritto di priorità all’assunzione presso la medesima azienda (avente più di quindici dipendenti) da cui il lavoratore sia stato nei tre anni precedenti licenziato per motivi oggettivi.
L’articolo 9 esclude dall’ambito di applicazione della tutela cosiddetta reale contro i licenziamenti individuali, di cui all’articolo 18 della legge n. 300 del 1970, e successive modificazioni, i lavoratori che siano stati assunti da un’impresa successivamente al compimento dei quarantacinque anni di età e ad un licenziamento.
L’articolo 12 prevede infine la promozione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un programma sperimentale per il sostegno al reddito, inteso al reimpiego di 5.000 lavoratori disoccupati di lunga durata, di età superiore a cinquanta anni.
Il disegno di legge n. 1466 appare principalmente inteso a modificare la procedura di riconoscimento dello stato di disoccupazione. In particolare, la novella di cui all’articolo 6 prevede che l’interessato, in alternativa alla sua presentazione presso il servizio per l’impiego territorialmente competente ed alla dichiarazione della sussistenza dello stato di disoccupazione, possa redigere un’autocertificazione che attesti il perdurare dello stato di disoccupazione da almeno ventiquattro mesi. In base alla disciplina vigente, il riconoscimento dello stato di disoccupazione decorre soltanto dal momento della presentazione del soggetto presso il servizio per l’impiego; di conseguenza, in caso di presentazione tardiva, si ha una divergenza tra la durata reale dello stato di disoccupazione e la durata riconosciuta, divergenza che può compromettere l’applicazione di una tipologia di incentivi all’assunzione, subordinati alla sussistenza dello stato di disoccupazione da almeno ventiquattro mesi.
Alcune norme di chiusura e di garanzia, nonché disposizioni sanzionatorie, sono stabilite dal medesimo articolo 6 e dall’articolo 7. La possibilità di autocertificazione – come emerge anche dall’articolo 9 – non si applica ai soggetti individuati dall’articolo 8 tra i quali i laureati ed i cittadini italiani in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore. Con specifico riferimento alle nozioni di cui agli articoli 3, 4 e 5 in materia di disoccupazione, la Relatrice osserva che esse, pur confermando in larga misura la disciplina già vigente, sembrano implicitamente sopprimere le norme che prevedono la perdita dello stato di disoccupazione in caso di rifiuto di congrue offerte di lavoro e di mancata presentazione alla convocazione del servizio per l’impiego competente.
Il disegno di legge n. 3007 introduce, a carico delle imprese che ricorrano all’istituto della mobilità (o anche, in alcuni casi, a licenziamenti individuali), l’obbligo di svolgere – con l’eventuale ausilio di altri soggetti e di risorse esterne – servizi di supporto alla ricollocazione dei lavoratori licenziati. L’articolo 1 richiede la definizione di un programma aziendale inerente a tali servizi per i casi di ricorso alla mobilità. Il programma è definito mediante accordo sindacale o, in mancanza di accordo, è approvato dalla Direzione provinciale del lavoro competente per territorio. La norma richiede altresì l’adozione di un piano individuale di ricollocazione professionale per i casi di licenziamenti individuali effettuati, per giustificato motivo oggettivo, da parte di imprese aventi più di cinquanta dipendenti. La definizione delle linee guida per la predisposizione dei programmi aziendali e dei piani individuali di ricollocazione professionale è demandata ad un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Per la violazione degli obblighi di cui all’articolo 1, il disegno di legge prevede una sanzione amministrativa pecuniaria.
Gli oneri dei servizi obbligatori di supporto alla ricollocazione professionale sono a carico delle imprese (articolo 2); è ammesso, a determinate condizioni, stabilite dagli articoli 3 e 4, un eventuale cofinanziamento da parte dei fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua, di alcuni fondi bilaterali e delle regioni. Ai fini dello svolgimento dei servizi di supporto, le imprese possono avvalersi esclusivamente dei soggetti e delle strutture, pubblici e privati, individuati dai commi 2, 3 e 4 dell’articolo 2; per gli operatori privati si prevede anche il raggiungimento di determinate performances, a pena di decadenza dall’accreditamento in oggetto.
L’articolo 5 prevede che, qualora lo svolgimento dei servizi obbligatori di supporto dia luogo a determinati risultati, l’impresa non sia più tenuta al versamento all’INPS delle rate mensili del contributo dovuto, in base alla disciplina ordinaria, per ciascun lavoratore posto in mobilità. Il comma 2 dell’articolo 6 infine estende ai casi di rifiuto, da parte del lavoratore, del servizio obbligatorio di supporto alla ricollocazione professionale la disciplina sulla decadenza dal diritto agli ammortizzatori sociali.
Il presidente GIULIANO ringrazia la Relatrice per l’ampia ed approfondita illustrazione dei provvedimenti e ne dispone il rinvio del seguito dell’esame congiunto.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(173) CASSON ed altri. – Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l’adozione del testo unico in materia di esposizione all’amianto
(2141) CASSON ed altri. – Disposizioni per la tutela e il riconoscimento di benefici previdenziali in favore dei lavoratori esposti all’amianto
(2210) CASSON ed altri. – Misure in favore dei lavoratori esposti all’amianto
(2573) BUGNANO ed altri. – Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti all’amianto e dei loro familiari
(2753) BETTAMIO ed altri. – Delega al Governo per l’istituzione di un Fondo nazionale per le vittime dell’amianto, nonché disposizioni riguardanti le prestazioni sanitarie e la responsabilità penale e civile
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 13 luglio 2011.
Il PRESIDENTE avverte che il nuovo inserimento all’ordine del giorno dei disegni di legge è motivato dalla necessità di acquisire sulla materia l’orientamento del Governo, ma che il vice ministro Martone ha comunicato per le vie brevi di essere impossibilitato ad intervenire alla seduta odierna a causa di sopraggiunti impegni istituzionali. Dispone pertanto il rinvio del seguito dell’esame congiunto.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(2147) Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Damiano ed altri; Miglioli ed altri; Miglioli ed altri; Bellanova ed altri; Letta ed altri; Donadi ed altri
(Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 19 ottobre 2011.
Il PRESIDENTE ricorda che il relatore Castro ha presentato cinque emendamenti al disegno di legge, sui quali non è ancora pronunciata la Commissione bilancio.
Il relatore CASTRO (PdL), nel sottolineare la matrice bipartisan delle proposte emendative a sua firma, sottolinea che la materia cui il disegno di legge ha riguardo presenta un evidente rischio di interferenza con le iniziative che il Governo sta per intraprendere con riferimento al riordino degli ammortizzatori sociali. Ferma restando la necessità di acquisire il parere della Commissione bilancio, invita dunque a valutare se una definizione in sede parlamentare possa rappresentare una scortesia istituzionale nei confronti del Governo, ovvero rappresentare una propulsione ulteriore all’azione da esso intrapresa.
Il presidente GIULIANO, nel dare atto al relatore di grande sensibilità istituzionale, ritiene opportuno acquisire sulla materia l’orientamento del Ministro, che ha già comunicato per le vie brevi la propria disponibilità ad intervenire in Commissione per proseguire le comunicazioni sulle linee generali del proprio Dicastero a partire dalla metà del marzo prossimo.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(1337) NEROZZI ed altri. – Norme sulle rappresentanze sindacali unitarie nei luoghi di lavoro, sulla rappresentatività sindacale e sull’efficacia dei contratti collettivi di lavoro
(2435) CARLINO ed altri. – Norme in materia di rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro, rappresentatività delle organizzazioni sindacali ed efficacia dei contratti collettivi di lavoro
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 13 luglio 2011.
Il presidente relatore GIULIANO ritiene opportuno che anche su queste iniziative legislative, di particolare delicatezza, si acquisisca l’orientamento del Governo.
La Commissione conviene.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
(919) DONAGGIO ed altri. – Istituzione di una Commissione d’indagine sulla condizione degli anziani in Italia
(Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 6 maggio 2009.
Il relatore PONTONE (PdL) chiede un rinvio del seguito dell’esame, al fine di conoscere l’orientamento del Governo al riguardo.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(3129) Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011
(Relazione alla 14a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 21 febbraio scorso.
Il PRESIDENTE ricorda che l’esame del disegno di legge è stato avviato nella seduta del 21 febbraio scorso, con la relazione della senatrice Poli Bortone.
La relatrice POLI BORTONE (CN (GS-SI-PID-IB-FI)), nel rinviare alle considerazioni precedentemente svolte, coglie tuttavia l’occasione per segnalare di aver partecipato nelle giornate di lunedì e martedì scorsi ad una riunione al Parlamento europeo sul semestre europeo sulle politiche di coordinamento economico, nel corso della quale sono emerse riflessioni di grande interesse in ordine all’opportunità di utilizzare in modo più proficuo i fondi strutturali e di prestare maggiore attenzione al supporto del sistema bancario. Su tale ultimo tema ha inteso personalmente richiamare l’attenzione generale dei rappresentanti degli altri parlamenti e del Parlamento europeo, nel convincimento della necessità di dimensionare le misure adottate alle diverse strutture dei soggetti; ciò con specifico riferimento alle banche popolari e di credito cooperativo, in relazione a Basilea 3. Nel corso dell’incontro, si è vieppiù radicato il suo convincimento in ordine alla centralità del rapporto tra Parlamenti nazionali e Unione europea e dell’esigenza di rafforzare il ruolo del Parlamento soprattutto nella fase ascendente. In questo senso, riterrebbe opportuno ed importante un raccordo più stretto e continuativo anche con le singole Commissioni del Parlamento europeo. Nello specifico, attesa l’attualità delle tematiche connesse al mercato del lavoro ed alle sue articolazioni, sottopone alla Commissione e al Presidente l’opportunità di promuovere lo svolgimento di audizioni ed incontri con parlamentari europei e con i responsabili delle singole direzioni, a cominciare dalle modalità di utilizzo del Fondo sociale europeo.
Concorda pienamente il presidente GIULIANO, ritenendo il tema assai coinvolgente e forse ancora non completamente compreso a livello nazionale. In particolare, condivide l’estrema delicatezza delle problematiche dell’imprenditoria sociale, ed invita i rappresentanti dei Gruppi in Commissione ad una riflessione prodromica ad una proposta articolata di incontri ed approfondimenti.
Anche la senatrice BLAZINA (PD) concorda su tale richiesta. Con riferimento specifico al disegno di legge comunitaria, riterrebbe opportuno che anche le tematiche del congedo parentale e dell’applicazione del principio del pari trattamento economico tra uomini e donne vengano trasfuse in altrettanti articoli del disegno di legge, come nel corso dell’esame presso la Camera dei deputati è già avvenuto per alcuni temi prima unicamente citati in allegato. Propone che in questo senso vengano formulate osservazioni nel parere espresso dalla Commissione, auspicando che in senso analogo vengano proposte modifiche presso la Commissione di merito.
La relatrice POLI BORTONE (CN (GS-SI-PID-IB-FI)) assicura la propria piena disponibilità a raccogliere i suggerimenti avanzati dalla senatrice Blazina.
Il senatore CASTRO (PdL), nel ricordare di essere altresì componente della 14a Commissione permanente, si dichiara totalmente disponibile a fare da vettore per eventuali proposte emendative sulle quali si registrassero generali convergenze.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei per l’imprenditoria sociale (n. COM (2011) 862 definitivo)
(Osservazioni alla 6a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame sospeso nella seduta del 22 febbraio scorso.
Su richiesta della senatrice BLAZINA (PD), il seguito dell’esame è rinviato.
La seduta termina alle ore 16,10 .
285ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cecilia Guerra.
La seduta inizia alle ore 15,35.
SUL SEGUITO DELLE COMUNICAZIONI DEL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI SUGLI INDIRIZZI GENERALI DELLA POLITICA DEL SUO DICASTERO
Il presidente GIULIANO comunica che il ministro Fornero ha dato la sua disponibilità ad intervenire in Commissione, per il seguito delle comunicazioni sugli indirizzi generali della politica del suo Dicastero, in una seduta da tenersi verso la metà del prossimo mese di marzo.
La Commissione prende atto.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Il sottosegretario Cecilia GUERRA risponde all’interrogazione 3-02490 della senatrice Amati, inerente alla situazione produttiva ed occupazionale della societàBEST SPA – facente parte della gruppo americano Nortek -con particolare riguardo allo stabilimento di Montefano (MC).
LaBEST SPA – con sede legale e produttiva in Cerreto d’Esi (AN) ed altra unità produttiva in Montefano – è una società operante in Italia nel settore degli elettrodomestici, con un organico complessivo pari a 503 dipendenti.
La società, in conseguenza degli effetti negativi della grave crisi economico-finanziaria, nonché della forte concorrenza da parte dei Paesi a basso costo di produzione, ha subito una notevole riduzione dei volumi complessivi di vendita con conseguente perdita di fatturato.
In tale contesto di criticità, la BEST SPA ha deliberato la definitiva chiusura dello stabilimento di Montefano, ove erano complessivamente occupati 123 lavoratori.
Pertanto, al fine di limitare il pesante impatto, sul piano occupazionale, derivante dalla chiusura dell’unità produttiva di Montefano, lo scorso 13 gennaio, le parti sociali (all’esito di un serrato confronto in sede locale) hanno sottoscritto un accordo presso i competenti uffici dell’Amministrazione che rappresenta.
Tale accordo, in particolare, ha previsto il ricorso – per il periodo dal 22 dicembre 2011 al 21 dicembre 2013 – al trattamento straordinario di integrazione salariale, per crisi aziendale, nei confronti dei 123 lavoratori in esubero, impiegati presso lo stabilimento di Montefano.
Nell’ambito del predetto accordo, le parti sociali hanno altresì condiviso un piano di gestione delle eccedenze occupazionali basato sulla ricerca di possibili acquirenti del sito industriale (o di sue parti), sulla ricollocazione esterna del personale in esubero nonché sul ricorso alle politiche attive del lavoro, alla mobilità volontaria e agli esodi incentivati.
Nella sua articolazione, il piano prevede che si possa giungere – entro il primo anno di cassa integrazione guadagni straordinaria – alla gestione positiva di almeno il 30 per cento del personale dichiarato in esubero (pari a 37 lavoratori). Il conseguimento di tale risultato costituisce requisito necessario per l’accesso al secondo anno di cassa integrazione guadagni straordinaria.
Da ultimo, in ordine alla presunta condotta antisindacale tenuta dalla BEST SPA, ricorda che, ai sensi delle vigenti disposizioni normative, l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale può trovare adeguata tutela innanzi alla competente autorità giudiziaria.
Ha quindi la parola per la replica la senatrice AMATI (PD), la quale, nel dichiararsi parzialmente soddisfatta, pone l’accento sulla rilevanza nazionale del caso della BEST SPA, in ragione dell’accentuata mancanza di riguardo nei confronti delle prerogative delle rappresentanze dei lavoratori. Rileva peraltro il forte impegno profuso dalle forze politiche e dalle istituzioni locali, per una conclusione positiva della vicenda.
Il sottosegretario Cecilia GUERRA risponde poi all’interrogazione 3-02552 rilevando che la senatrice Blazina – con il predetto atto parlamentare – richiama l’attenzione sul piano industriale del gruppo Ideal Standard, con specifico riferimento alle scelte di management aziendale relative agli stabilimenti di Orcenico (PN), Trichiana (BL) e Roccasecca (FR) e alle conseguenti ricadute occupazionali.
Com’è noto, il Gruppo Ideal Standard è un importante gruppo industriale italiano presente da molti anni nel mercato della produzione di articoli sanitari come arredo bagno, rubinetterie e ceramica sanitaria. L’Azienda, con sede legale a Milano e stabilimenti produttivi in Lombardia, Veneto, Lazio, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, sta attraversando da qualche anno, come in generale tutto il settore in cui opera, un periodo di crisi dovuto alla ben nota congiuntura economica internazionale. Tale situazione ha generato una riduzione degli ordinativi, del fatturato e delle esportazioni e conseguentemente la riduzione delle vendite e la contrazione dei volumi di produzione. L’azienda in particolare ha reso noto che gli attuali volumi di mercato sono inferiori rispetto a quanto previsto nel 2009 a causa di un’ulteriore contrazione del mercato della ceramica in Italia ed in Europa.
Fa quindi presente che il 22 dicembre scorso si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra azienda, organizzazioni sindacali e istituzioni locali nel corso del quale il management ha confermato la volontà di mantenere in attività i tre siti di Orcenico, Trichiana e Roccasecca, impegnandosi a completare gli investimenti di natura commerciale previsti nell’accordo del 17 novembre 2009 e precisando che gli investimenti di natura industriale, previsti da tale ultimo accordo, potranno essere parzialmente “scongelati” a partire dal secondo semestre del 2012.
Nella stessa giornata, inoltre, sono stati sottoscritti quattro accordi presso i competenti uffici del Ministero che rappresenta: due riguardanti la sede di Bassano Bresciano (BS), di cui uno relativo al contratto di solidarietà e l’altro relativo al piano di formazione teorica e pratica (on the job); due riguardanti le sede di Orcenico (PN), Trichiana (BL) e Roccasecca (FR) di cui uno relativo al contratto di solidarietà e l’altro relativo al piano di formazione teorica e pratica (on the job).
In particolare tali ultimi accordi prevedono due anni di applicazione del contratto di solidarietà difensivo, a decorrere dal 1° gennaio 2012, che consentirà di evitare, almeno per il momento, la cessazione dell’attività produttiva e la cessazione dei rapporti di lavoro, se non su base volontaria. Verranno, inoltre, adottati i percorsi di formazione professionale, volti a creare e sviluppare nuove professionalità funzionali al mutato contesto aziendale. I risultati conseguiti con tali accordi e la corretta gestione dei contratti saranno costantemente verificati tramite incontri a cadenza trimestrale.
Tali accordi, in particolare, riguardano: 428 lavoratori della sede di Orcenico; in questo stabilimento la percentuale di riduzione dell’orario di lavoro è stata definita nella misura massima del 60 per cento in tutti i mesi, fatta eccezione per i mesi di settembre, ottobre e novembre, in cui la riduzione sarà del 25 per cento. In tale sede la società ha reso operativo il contratto di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro dal 1° febbraio: il personale, infatti, è rientrato in servizio il 23 gennaio scorso. Fa presente, inoltre, che per il 2012 i lavoratori di tale sito potranno beneficiare, oltre che del trattamento di integrazione salariale anzidetto a valere sulle risorse statali, anche del contributo aggiuntivo a valere sulle risorse regionali previsto dalla regolamentazione attuativa della legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 11 del 2009; per i 578 lavoratori della sede di Trichiana la percentuale di riduzione dell’orario di lavoro è stata definita nella misura massima del 60 per cento in tutti i mesi, fatta eccezione per i mesi di settembre, ottobre e novembre, in cui la riduzione sarà del 25 per cento. L’effettiva riduzione dell’orario di lavoro verrà, tuttavia, commisurata ai fabbisogni produttivi realmente richiesti alla struttura bellunese. Si fa presente inoltre che anche a Trichiana la normale attività produttiva è ripresa solo dal giorno 23 gennaio scorso dopo un’interruzione iniziata alla fine del mese di novembre 2011; per i 287 lavoratori della sede di Roccasecca la percentuale di riduzione dell’orario di lavoro è stata definita nella misura massima del 60 per cento in tutti i mesi, fatta eccezione per i mesi di settembre, ottobre e novembre, in cui la riduzione sarà del 15 per cento. Fa presente, inoltre, che nel mese di gennaio non si è svolta alcuna attività produttiva, per cui sono state utilizzate tutte le ore di integrazione salariale autorizzate; mentre per il mese corrente e per quello di marzo è previsto un maggiore impegno produttivo che ridurrà di almeno il 30 per cento la richiesta di ore di integrazione salariale. Fa presente, inoltre, che in tale sede è in corso un piano di formazione per circa 130 dipendenti articolato in tre aree tematiche e finanziato per due terzi dalla Regione Lazio e per un terzo dalla società.
Per completezza di informazione comunica che i competenti uffici del Ministero hanno autorizzato, con decreto dell’8 aprile 2010, il trattamento di integrazione salariale in attuazione del contratto di solidarietà, per tutto l’anno 2010 per le sedi di Orcenico, Trichiana e Roccasecca e con decreto 20 aprile 2011 lo stesso trattamento per tutto l’anno 2011 per le stesse sedi oltre che per quella di Bassano Bresciano. Tale sede insieme a quella di Gozzano ha, inoltre, beneficiato del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione di attività per gli anni 2010 e 2011.
Replica la senatrice BLAZINA (PD), dichiarando la propria soddisfazione e richiamando la rilevanza dell’accordo del 22 dicembre 2011 tra le parti sociali. Sottolinea a tale proposito la necessità che il Governo dedichi un’attenzione costante all’applicazione di tale accordo, in considerazione delle forti incertezze che in precedenza avevano investito in modo particolare lo stabilimento di Orcenico.
IN SEDE CONSULTIVA
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la definizione del limite massimo riferito al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei pubblici dipendenti (n. 439)
(Osservazioni alla 1a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 14 febbraio scorso.
Il presidente GIULIANO, dopo aver ricordato che nella seduta dello scorso 14 febbraio erano emersi alcuni profili critici nel corso della discussione generale, ritiene opportuno informare la Commissione che la relatrice Spadoni Urbani gli ha sottoposto in via informale una bozza di osservazioni sull’Atto in titolo. Pur nell’esprimere il proprio convinto apprezzamento per il lavoro redazionale svolto dalla relatrice, esprime tuttavia il timore che la bozza sottopostagli potrebbe non aver recepito in maniera fedele ed esaustiva tutte le risultanze del dibattito svolto. Pertanto, nell’ottica di giungere all’elaborazione di un testo largamente condiviso, riterrebbe opportuno, nel presupposto che la relatrice Spadoni Urbani vi consenta, proseguire i lavori in una sede informale, raccogliendo i contributi dei rappresentanti dei Gruppi, ai quali chiede quindi se concordano con tale soluzione procedurale.
La relatrice SPADONI URBANI (PdL) concorda con la proposta avanzata dal Presidente e ritiene di estrema importanza che la Commissione possa dare spazio nel testo delle osservazioni a una serie di indicazioni di carattere marcatamente politico, non limitandosi a trasmettere alla Commissione di merito delle osservazioni concernenti unicamente questioni di carattere tecnico-normativo.
Il presidente GIULIANO ritiene quindi opportuno richiamare i principali profili problematici evidenziati nel corso della discussione generale, con particolare riferimento all’individuazione dei destinatari del provvedimento (oggetto dell’articolo 2) e all’interpretazione e applicazione del limite del 25 per cento alla retribuzione o all’indennità nei casi previsti dall’articolo 4. Giudica comunque di tutta evidenza come il dibattito e, di conseguenza, anche il testo delle osservazioni da esprimere, non possano non tener conto del più ampio problema delle categorie non interessate dall’applicazione dell’articolo 23-ter del decreto-legge n. 201 del 2011.
Il senatore CASTRO (PdL) ricorda che nella precedente seduta era emerso l’impegno della relatrice a predisporre uno schema di osservazioni da sottoporre alla Commissione. Pur ritenendo condivisibile la soluzione procedurale prospettata dal Presidente, sottolinea comunque la necessità che la Commissione possa procedere all’esame di un testo già formalmente predisposto.
Il senatore MAZZATORTA (LNP), manifesta, a nome della propria parte politica, il consenso a procedere nei termini indicati dal Presidente. Tuttavia occorre a suo avviso stabilire alcuni punti fermi, per quanto riguarda in particolare il problema dell’individuazione dei destinatari del provvedimento e il principio – a suo parere fondamentale e irrinunciabile – di ritenere che il limite retributivo massimo previsto sia applicabile ai rapporti di lavoro e agli incarichi già in corso. Infatti, se si accetta la tesi, propugnata dal Governo, secondo cui l’intervento normativo in questione è da correlare strettamente all’obiettivo generale di rigore nella gestione della spesa pubblica, sottolinea che non risulterebbe logicamente comprensibile né politicamente giustificabile prevedere una serie di deroghe e di limitazioni all’operatività del tetto massimo individuato nell’Atto del Governo in titolo. Pertanto, nel testo delle osservazioni non andrebbero sostenute o avallate ipotesi volte a limitare la portata generale del provvedimento e per contro andrebbe evidenziata la necessità di estendere il più possibile il suo ambito soggettivo di applicazione, anche attraverso una modifica all’articolo 23-ter del decreto-legge n. 201 del 2011. Soltanto a tali condizioni la propria parte politica potrà assumere un orientamento di voto favorevole sullo schema di osservazioni.
Il senatore CASTRO (PdL), traendo spunto dai rilievi svolti dal senatore Mazzatorta, evidenzia il problema delle politiche remunerative di soggetti di provenienza e nomina sostanzialmente politica, come gli amministratori delegati delle società multiutility costituite o partecipate dagli enti locali. Una analoga riflessione potrebbe riguardare la determinazione dei compensi spettanti ai titolari delle posizioni dirigenziali apicali nell’ambito degli enti previdenziali.
In conclusione ritiene del tutto evidente come, nel dare attuazione al decreto-legge n. 201 del 2011, il Governo debba perseguire l’obiettivo di elaborare un dettato normativo chiaro e in grado di accrescere la produttività del Paese.
Il senatore NEROZZI (PD), nel condividere la soluzione procedurale prospettata dal Presidente, specifica che, dalla lettura dello schema di decreto in titolo, emerge un duplice ordine di problemi. Da un lato vi sono dubbi interpretativi in merito all’esatta individuazione dei destinatari del provvedimento e quindi delle categorie alle quali i limite massimo retributivo risulta applicabile. Dall’altro, a fronte delle categorie di incerta inclusione nel provvedimento, non risultano disponibili giustificazioni circa le categorie manifestamente escluse dal suo ambito di applicazione.
Pertanto, nello schema di osservazioni, occorrerebbe individuare le opportune proposte di affinamento del testo, per renderne chiara e incontrovertibile l’applicazione, e, inoltre, suggerire l’inclusione di ulteriori categorie di dipendenti che risultano attualmente escluse, sulla base di principi di parità di trattamento e di opportunità politica.
Il presidente GIULIANO, preso atto dell’orientamento espresso dai Gruppi e al fine di consentire alla relatrice Spadoni Urbani di predisporre un testo il più possibile condiviso, sottopone alla Commissione l’opportunità di convocare un’apposita seduta domani mattina, per procedere all’esame e alla votazione dello schema di osservazioni sull’Atto del Governo n. 439.
La Commissione concorda con il Presidente e gli conferisce mandato a valutare l’opportunità di convocare una apposita seduta nella mattinata di domani per concludere l’esame dell’atto in titolo.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,20.