285ª seduta: martedì 28 febbraio 2012, ore 15,30
286ª seduta: mercoledì 29 febbraio 2012, ore 15,30
ORDINE DEL GIORNO
MARTEDI’
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni.
IN SEDE CONSULTIVA
Seguito dell’esame dell’atto:
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente la definizione del limite massimo riferito al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei pubblici dipendenti. – Relatrice alla Commissione SPADONI URBANI.
(Osservazioni alla 1a Commissione)
(n. 439)
MERCOLEDI’
IN SEDE REFERENTE
I. Esame congiunto dei disegni di legge:
1. TREU ed altri. – Misure a sostegno della ricollocazione dei lavoratori licenziati.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(3007)
2. ROILO. – Norme per favorire il reinserimento dei lavoratori espulsi precocemente dal mondo del lavoro.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(700)
3. VALENTINO. – Disposizioni in materia di ricollocazione dei disoccupati di lunga durata.
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1466)
– Relatrice alla Commissione DE LUCA.
II. Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge:
1. CASSON ed altri. – Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all’amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l’adozione del testo unico in materia di esposizione all’amianto.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 12ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(173)
2. CASSON ed altri. – Disposizioni per la tutela e il riconoscimento di benefici previdenziali in favore dei lavoratori esposti all’amianto.
(Pareri della 1ª, della 4ª, della 5ª, della 8ª, della 12ª, Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2141)
3. CASSON ed altri. – Misure in favore dei lavoratori esposti all’amianto.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(2210)
4. BUGNANO ed altri. – Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti all’amianto e dei loro familiari.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 8ª, della 10ª, della 12ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2573)
5. BETTAMIO ed altri. – Delega al Governo per l’istituzione di un Fondo nazionale per le vittime dell’amianto, nonché disposizioni riguardanti le prestazioni sanitarie e la responsabilità penale e civile.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(2753)
– Relatore alla Commissione CASTRO.
III. Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge:
1. BORNACIN. – Disposizioni in materia di rivalutazione dei trattamenti pensionistici.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1186)
2. D’ALIA. – Disposizioni in materia di rivalutazione dei trattamenti pensionistici e per la disciplina della separazione contabile delle gestioni previdenziali e assistenziali.
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1416)
– Relatrice alla Commissione BIANCHI.
IV. Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge:
1. Norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Stucchi ed altri; Barbieri ed altri; Schirru ed altri; Volontè e Delfino; Osvaldo Napoli e Carlucci; Prestigiacomo; Ciocchetti; Marinello ed altri; Grimoldi ed altri; Naccarato e Miotto; Caparini ed altri; Cazzola ed altri; Commercio e Lombardo; Pisicchio).
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª e della 12ª Commissione)
(2206)
2. THALER AUSSERHOFER. – Disposizioni in materia di prepensionamento a favore dei familiari di portatori di handicap grave.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(107)
3. DE LILLO. – Modifica all’articolo 42 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di prepensionamento dei genitori di portatori di handicap in condizioni di gravità.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(147)
4. BUTTI. – Norme per il prepensionamento di genitori di disabili gravi.
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(657)
– Relatrice alla Commissione GHEDINI.
V. Seguito dell’esame dei disegni di legge:
1. Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Damiano ed altri; Miglioli ed altri; Miglioli ed altri; Bellanova ed altri; Letta ed altri; Donadi ed altri).- Relatore alla Commissione CASTRO.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 9ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(2147)
2. DONAGGIO ed altri. – Istituzione di una Commissione d’indagine sulla condizione degli anziani in Italia. – Relatore alla Commissione PONTONE.
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(919)
VI. Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge:
1. NEROZZI ed altri. – Norme sulle rappresentanze sindacali unitarie nei luoghi di lavoro, sulla rappresentatività sindacale e sull’efficacia dei contratti collettivi di lavoro.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1337)
2. CARLINO ed altri. – Norme in materia di rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro, rappresentatività delle organizzazioni sindacali ed efficacia dei contratti collettivi di lavoro.
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2435)
– Relatore alla Commissione GIULIANO.
IN SEDE CONSULTIVA
I. Seguito dell’esame del disegno di legge:
Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011 (Approvato dalla Camera dei deputati). – Relatrice alla Commissione POLI BORTONE.
(Relazione alla 14a Commissione)
(3129)
II. Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei per l’imprenditoria sociale. – Relatore alla Commissione PONTONE.
(Osservazioni alla 6ª Commissione)
(n. COM (2011) 862 definitivo)
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà:
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2000/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE). – Relatrice alla Commissione BIANCHI.
(Osservazioni della 3ª e della 14ª Commissione)
(n. COM (2012) 15 definitivo)
INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO
AMATI , MAGISTRELLI – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –
Premesso che:
come è ormai noto il gruppo statunitense Best ha di recente chiuso, senza preavviso, lo stabilimento di Montefano (Macerata), comunicando la decisione ai sindacati, solo dopo aver provveduto di notte a cambiare le serrature degli ingressi della fabbrica per impedirne l’accesso;
l’ultimo giorno di lavoro per i 126 dipendenti dello stabilimento marchigiano che produce cappe e relativi motori è stato il 31 ottobre 2011, in quanto al rientro della settimana di ferie, concessa dall’azienda in vista del ponte di Ognissanti, i lavoratori hanno trovato lo stabilimento praticamente vuoto;
è questo l’ultimo atto della triste vicenda iniziata prima della pausa estiva e precisamente il 23 giugno 2011, quando i dipendenti dell’azienda hanno incrociato le braccia e presidiato lo stabilimento di Montefano 24 ore su 24, temendo che la produzione extra, chiesta loro per far fronte alla richiesta di un cliente tedesco, servisse in realtà a far magazzino, in vista della fase di smantellamento dell’impianto e della futura delocalizzazione della produzione in Polonia;
già da qualche tempo circolavano voci sul possibile spostamento della produzione, ma a luglio l’allarme sulle sorti dello stabilimento marchigiano era parzialmente rientrato e infatti i rappresentanti dell’azienda, nel corso di un incontro in Regione, avevano confermato la volontà del gruppo americano di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia, annunciando un piano industriale che avrebbe previsto una riorganizzazione completa del sito ed un ridimensionamento per lo stabilimento di Montefano;
a seguito di tale annuncio il responsabile del personale della Best avrebbe dovuto incontrare nei prossimi giorni i rappresentanti sindacali per illustrare nel dettaglio cosa era previsto dal nuovo piano industriale per lo stabilimento di Montefano e invece il contatto è avvenuto nei giorni scorsi solo per annunciarne la chiusura;
in attesa dell’incontro con i vertici della Best si è tenuta una riunione tecnico-istituzionale presso la Regione Marche, alla quale hanno preso parte una delegazione di lavoratori, i segretari provinciali e regionali di Fiom Cgil, Fim Cisl, le rappresentanze sindacali unitarie, il Presidente della Provincia e l’Assessore al lavoro, allo scopo di mettere in atto tutti gli strumenti necessari a tutela delle maestranze e di capire se si potrà trovare un accordo per utilizzare la cassa integrazione straordinaria prevista in questi casi;
considerato che:
la decisione della Best di chiudere lo stabilimento di Montefano e di avviare la procedura di mobilità per i 126 dipendenti è stata presa dal gruppo americano in maniera unilaterale, senza previa consultazione delle sigle sindacali interessate e senza informare le istituzioni locali;
la cessazione improvvisa dell’attività produttiva non è solo una pratica antisociale, ma anche antisindacale e vede gli operai, per la maggior parte giovani, lesi nei propri diritti fondamentali;
la decisione di chiudere un’azienda che offre lavoro per lo più a tanti giovani marchigiani non interessa solo l’impresa e i suoi dipendenti, ma anche tutto il territorio di riferimento sul quale peseranno le scelte non concordate dell’amministratore delegato della Best,
si chiede di sapere se, alla luce dei fatti esposti e indipendentemente da un eventuale e futuro accordo tra le parti per l’utilizzo di ammortizzatori sociali, utilizzati nel caso di stabilimenti in difficoltà per cause conseguenti alla crisi economica, il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso intervenire per bloccare nel caso specifico e prevenire in futuro il ricorso a pratiche antisindacali e antisociali che, in primo luogo, ledono i lavoratori nei loro diritti fondamentali, snaturando la portata stessa di quegli accordi tesi a salvaguardare l’etica stessa del lavoro e, allo stesso tempo, risultano poco rispettose delle istituzioni locali e del territorio di riferimento su cui ricadranno le conseguenze nefaste di decisioni non condivise né partecipate, ma subite.
(3-02490)
BLAZINA , PEGORER , PERTOLDI – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. –
Premesso che:
la Ideal Standard è un noto gruppo italiano leader nel settore della produzione di articoli sanitari di qualità (arredo bagno, sanitari, rubinetterie, eccetera), presente nel Paese con tre stabilimenti, ovvero quello di Orcenico (Pordenone), di Trichiana (Belluno) e di Roccasecca (Frosinone);
i primi forti segnali della grave crisi da cui è stata coinvolta la suddetta azienda si sono manifestati già due anni fa, quando è stata disposta una riduzione della produzione in tutti e tre gli stabilimenti;
in seguito alla vertenza nel 2009 è stato sottoscritto, presso il Ministero dello sviluppo economico, un accordo contenente un piano industriale per il rilancio del gruppo in Italia, nonché un’intesa relativa agli ammortizzatori sociali – la previsione della cassa integrazione straordinaria e l’attivazione di contratti di solidarietà – diversificata per i tre stabilimenti;
in particolare, per i lavoratori dello stabilimento di Orcenico è stato previsto un contratto di solidarietà con una durata di 24 mesi la cui scadenza è stata fissata per il 31 dicembre 2011;
considerato che:
nonostante siano trascorsi ben 2 anni dalla sottoscrizione dei citati accordi, a tutt’oggi si rileva che il Gruppo Ideal Standard non ha rispettato gli impegni a suo tempo assunti a fronte della disponibilità dei lavoratori a ricorrere ai contratti di solidarietà;
la stessa azienda, infatti, da allora nessuna iniziativa ha adottato per favorire il rilancio della produzione nello stabilimento di Orcenico – come d’altronde anche negli stabilimenti di Trichiana e Roccasecca – provocando, in tal modo, un ulteriore peggioramento della situazione aziendale e compromettendo seriamente il futuro lavorativo dei circa 450 lavoratori impiegati nello stabilimento friulano;
il progressivo svuotamento delle lavorazioni più qualificate nel suddetto stabilimento e la decisione, comunicata nelle scorse settimane, dei vertici aziendali di voler procedere ad un’ulteriore riduzione della produzione hanno contribuito ad accrescere la fortissima preoccupazione per il futuro dell’azienda, degli occupati, nonché di un’intera area del Paese, in considerazione del fatto che tale azienda rappresenta la seconda realtà industriale della Provincia di Pordenone;
tenuto conto che:
in data 5 dicembre presso il Ministero dello sviluppo economico si è tenuto un tavolo durante il quale non è stata raggiunto alcun accordo e la questione è stata rinviata al 22 dicembre 2011;
secondo quanto dichiarato dai vertici della proprietà la prevista riduzione della produzione dovrebbe portare alla chiusura di due stabilimenti su tre ed il primo potrebbe essere proprio quello di Pordenone;
a decorrere dalla data del 31 dicembre 2011 i lavoratori saranno senza copertura di ammortizzatori sociali;
per sollecitare un sostegno della Regione una delegazione di lavoratori, di rappresentanze sindacali unitarie (RSU) e organizzazioni sindacali dello stabilimento di Orcenico è stata ricevuta a fine novembre dai rappresentanti dei gruppi in Consiglio regionale,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Governo in merito al mancato rispetto da parte del Gruppo Ideal Standard degli accordi siglati nel 2009 richiamati in premessa;
se non ritenga opportuno intervenire, nell’ambito delle proprie competenze, presso la proprietà affinché attraverso azioni concrete si adoperi per superare l’attuale grave crisi, impegnandosi a tal fine a rispettare gli impegni assunti in precedenza, e prevedendo un nuovo, adeguato e credibile piano industriale che garantisca un futuro agli stabilimenti di Orcenico, Trichiana e Roccasecca facenti capo al gruppo;
quali urgenti iniziative intenda adottare per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Orcenico e garantire la prosecuzione del contratto di solidarietà ai 450 lavoratori che attualmente ivi prestano la propria attività, salvaguardando, in tal modo, il loro futuro, quello delle loro famiglie, nonché dell’economia di una vasta area della Provincia di Pordenone.
(3-02552)