SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 18 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.10.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni.
Sull’ordine dei lavori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori e facendo riferimento al rinvio in Commissione del provvedimento in materia di salario minimo deliberato nella giornata odierna dall’Assemblea, chiede l’immediata calendarizzazione della proposta di legge C. 1275 Conte, facendo notare che è in atto una vera e propria lesione delle prerogative delle opposizioni. Osserva che l’Esecutivo ha preferito che su tale rilevante tema si pronunciasse, al suo posto, il CNEL, che peraltro si è diviso al suo interno, rischiando di veder compromessa la propria credibilità istituzionale, nel momento della votazione del documento poi trasmesso al Governo. Ritiene dunque grave che la maggioranza non abbia formulato alcuna proposta sul tema, giudicando evidente che la volontà del centrodestra è quella di prendere tempo e far arenare la discussione. Evidenzia come non vi sia alcun rispetto per il Parlamento, come peraltro testimoniato sia dal numero senza precedenti di decreti-legge presentati ogni mese sia dallo stesso orientamento manifestato dalla Presidente del Consiglio circa la possibilità di presentazione ed approvazione di emendamenti di iniziativa parlamentare nell’ambito della manovra economica. Ricorda che l’audizione del presidente del CNEL Brunetta è stata chiesta a più riprese dal suo gruppo e sarebbe stato opportuno svolgerla in precedenza, pur evidenziando che un suo eventuale svolgimento potrebbe fornire alcuni chiarimenti su come attuare concretamente alcune delle proposte formulate nel documento elaborato da quell’organismo, proposte che appaiono, allo stato, difficilmente applicabili, a fronte delle risorse limitate.
Walter RIZZETTO, presidente, in risposta al deputato Scotto, evidenzia come le modalità di prosecuzione dell’esame sulla proposta di legge C. 1275 Conte in materia di salario minimo saranno definite nell’ambito della riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prevista nella giornata odierna. Ricorda, inoltre, che su tale tema sarà necessario anche attendere le determinazioni che saranno assunte dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Invita i gruppi a concentrarsi sui temi previsti all’ordine del giorno dell’odierna seduta, ricordando, peraltro, che alle ore 14.30 è anche previsto lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, esprime il proprio imbarazzo per quanto accaduto in mattinata in Aula, facendo notare che la maggioranza è chiamata a fornire una risposta politica sul tema del salario minimo in Commissione, non solo nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Chiede dunque un’immediata calendarizzazione della proposta di legge C. 1275 Conte, ritenendo necessario che la maggioranza e il Governo chiariscano quale iter intendano seguire. Ricorda che attendono risposte migliaia di cittadini, ai quali ritiene che il CNEL, che si è sostituito al Governo, abbia fornito risposte fumose e insufficienti. Stigmatizza con forza l’avvenuto svuotamento delle funzioni del Parlamento, osservando che vi è il rischio che il CNEL divenga un organismo di comodo, schiacciato sugli orientamenti del Governo. Ritiene necessario venga fatta chiarezza circa il prosieguo dell’esame di tale provvedimento, lamentando una evidente violazione dei diritti delle opposizioni.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce che la questione sarà affrontata nell’ambito della riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, prevista nella giornata odierna, laddove sarà possibile, ad esempio, valutare anche di svolgere un approfondimento con l’audizione di rappresentanti del CNEL.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ritiene che il Governo e la maggioranza debbano chiarire come intendano affrontare quella che ritiene una vera e propria emergenza, ponendo rimedio ad un vuoto normativo in tema di salario minimo segnalato dalla recente sentenza della Corte di cassazione, che ha evidenziato che la contrattazione collettiva da sola non è sufficiente a garantire un pieno rispetto dell’articolo 36 della Costituzione. Si chiede, peraltro, quale sia la posizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali al riguardo.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) si associa alla richiesta di immediata calendarizzazione della proposta di legge C. 1275.
Francesco MARI (AVS), condividendo quanto sostenuto dal deputato Laus, ritiene che l’emergenza sul salario minimo non sia solo politica e sociale, ma anche giuridica, a fronte della recente sentenza pronunciata dalla Corte di cassazione sul tema. Evidenzia peraltro come le determinazioni assunte dal CNEL si pongano nettamente in antitesi rispetto a quanto pronunciato dalla Corte di cassazione, con il rischio di determinare un cortocircuito istituzionale. Si associa, dunque, alla richiesta di immediata calendarizzazione della proposta di legge C. 1275.
Dario CAROTENUTO (M5S) nel chiedere l’immediata calendarizzazione della proposta di legge C. 1275, rileva l’incapacità del Governo di affrontare il tema del lavoro povero, che ha assunto connotati drammatici, in particolare nel Meridione, anche per l’eliminazione degli strumenti di sussidio. Ritiene che si rischi di perdere ulteriore credibilità rispetto ai cittadini, venendo meno ai propri doveri di rappresentanza.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene opportuno proseguire con l’esame dei punti previsti all’ordine del giorno dell’odierna seduta, ribadendo che la questione sarà affrontata nell’ambito della riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
DL 131/2023: Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio.
C. 1437 Governo.
(Parere alle Commissioni VI e X).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 ottobre scorso.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto di ulteriori sostituzioni.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, stigmatizza che le sostituzioni siano comunicate nel corso dello svolgimento della seduta, facendo notare che tale comportamento poco trasparente è già avvenuto in passato.
Walter RIZZETTO, presidente, in risposta al deputato Scotto, evidenzia come le sostituzioni possano essere comunicate anche in corso di svolgimento della seduta, purché prima dell’inizio delle votazioni.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di intervenire sull’ordine dei lavori.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di intervenire sull’ordine dei lavori.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene opportuno proseguire i lavori, affrontando i punti previsti all’ordine del giorno, facendo notare che qualsiasi ulteriore richiesta, che si intende ora formulare sull’ordine dei lavori, potrà essere approfondita nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che il suo gruppo intende abbandonare i lavori, non partecipando neanche alle votazioni previste per l’odierna seduta (I gruppi del PD-IDP, del M5S, di AVS abbandonano i lavori).
Walter RIZZETTO, presidente, in sostituzione della relatrice Nisini, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, formula una proposta di parere favorevole, di cui raccomanda l’approvazione.
La Commissione approva la proposta di parere testé formulata.
Modifica all’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l’introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica.
C. 630 Rizzetto e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Marcello COPPO (FDI), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere alla VII Commissione (Cultura) il parere di competenza sulla proposta di legge C. 630 Rizzetto, recante modifica all’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l’introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente. Ricorda che alla proposta di legge C. 630 in esame, adottata come testo base in sede referente nella seduta del 18 luglio 2023, risulta abbinata la proposta di legge C. 373 Barzotti.
Il provvedimento inizialmente prevedeva 6 articoli, contemplando l’introduzione dell’insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado, nonché corsi di formazione e aggiornamento professionale dei docenti delle discipline giuridiche ed economiche cui era affidato tale insegnamento. Si prevedeva altresì l’adozione di linee guida da parte del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché la copertura finanziaria.
Il testo, modificato presso la Commissione di merito, all’articolo 1, comma 1, ne prevede le finalità, che è quella di garantire la diffusione nelle istituzioni scolastiche delle conoscenze di base del diritto del lavoro e in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso le testimonianze di vittime di infortuni sul lavoro, per contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele del lavoratore. Al comma 2, si stabilisce che, per i fini di cui al comma 1, la presente legge introduce le conoscenze di base in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica.
L’articolo 2, dunque, introduce le conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, aggiungendo all’articolo 3, comma 1, della legge 20 agosto 2019, n. 92, una lettera h-bis).
L’articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che dall’attuazione del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
Nuovo testo C. 752 Carloni.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Andrea VOLPI (FDI), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere alla XIII Commissione (Agricoltura) il parere di competenza sul nuovo testo della proposta di legge C. 752 Carloni, recante disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, come risultante dagli ulteriori emendamenti approvati in sede referente.
Ricorda che la XI Commissione si è già espressa, in sede consultiva, nella seduta del 31 maggio, sul testo risultante dagli emendamenti approvati in una prima fase di esame delle proposte di modifica presentate. Fa presente che, successivamente, la Commissione di merito, a seguito dell’opportunità segnalata dalla Commissione Bilancio di rivedere il testo del provvedimento, con particolare riferimento ai profili di carattere finanziario di talune sue disposizioni, ha apportato ulteriori modifiche a seguito dell’approvazione di emendamenti del relatore, trasmettendo per il parere un nuovo testo emendato, di cui passa in sintesi a descrivere il contenuto.
Soffermandosi in particolare sulle norme che rientrano nell’ambito di competenza della XI Commissione, osserva dunque che il provvedimento, che consta di 13 articoli, suddivisi in 5 Capi, all’articolo 1 individua le finalità che consistono nella promozione e nel sostegno dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, nel rilancio del sistema produttivo agricolo attraverso interventi volti a favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale nel settore agricolo, nel rispetto della normativa dell’Unione europea.
L’articolo 2 contiene le definizioni, mentre l’articolo 3 istituisce un Fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura.
L’articolo 4 reca disposizioni in materia di regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili in agricoltura, regime fiscale agevolato che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva. Al riguardo, rileva, in particolare, per i profili di competenza della Commissione, il comma 2, che prevede che il beneficio è riconosciuto, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, a condizione che i soggetti interessati non abbiano esercitato nei tre anni precedenti altra attività d’impresa agricola e che siano regolarmente adempiuti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi previsti dalla legislazione vigente in materia.
L’articolo 5 introduce agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, mentre l’articolo 6 prevede, al comma 1, per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione attinenti alla gestione dell’azienda agricola, ai soggetti che abbia iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2021, un credito d’imposta pari all’80 per cento delle spese effettivamente sostenute nel 2024 e idoneamente documentate, fino ad un importo massimo di euro 2.500 per ciascun beneficiario. Il credito di imposta è usufruito esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, entro il secondo periodo di imposta successivo rispetto a quello in cui la spesa è stata sostenuta. In base al comma 2, i criteri e le modalità di attuazione di tali disposizioni sono stabilite con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con particolare riguardo all’individuazione delle spese ammissibili al beneficio e alle procedure di concessione finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa di cui al successivo comma 3.
L’articolo 7 reca disposizioni in materia di agevolazioni fiscali per l’ampliamento delle superfici coltivate, mentre l’articolo 8 reca disposizioni in materia di prelazione di più confinanti.
L’articolo 9 reca disposizioni in materia di servizi di sostituzione, prevedendo, in particolare, al comma 1, che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere, nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, programmi per favorire il ricambio generazionale nelle imprese agricole tramite l’erogazione di incentivi alle associazioni costituite in maggioranza da giovani imprenditori agricoli per la gestione di servizi di sostituzione nelle aziende associate, prevedendo, in particolare, tra i casi di sostituzione, la sostituzione dell’imprenditore, del coniuge o di un coadiuvante, la frequenza di corsi di formazione e di aggiornamento professionale da parte dei giovani imprenditori agricoli associati e l’assistenza a minori di età inferiore a otto anni.
L’articolo 10 prevede che il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, provvede con decreto, da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente proposta di legge, a costituire l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile nell’agricoltura (ONILGA). Tale organismo è composto da rappresentanti del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – ISMEA e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – CREA, da rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore agricolo e delle associazioni dei giovani operanti nei settori agricolo e agroalimentare. Tra le diverse competenze attribuite all’ONILGA assumono rilevanza, in particolare: la raccolta ed elaborazione dei dati relativi alle effettive possibilità di occupazione dei giovani nel settore agricolo e, in genere, nel territorio rurale; l’analisi della normativa riguardante il lavoro giovanile e la sua evoluzione, nonché quella degli interventi compiuti dalle amministrazioni statali e regionali nonché dall’Unione europea al fine di individuare le opportunità per l’imprenditoria e il lavoro coadiuvante dipendente dei giovani nell’agricoltura; la promozione di politiche attive, comprese le attività formative, da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici per sostenere la crescita dell’imprenditoria agricola giovanile, anche mediante lo svolgimento di funzioni consultive e di supporto; il sostegno per l’organizzazione e la realizzazione di esperienze formative e scambi aziendali; la costituzione di un punto di contatto con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome, per la richiesta e lo scambio di informazioni con i competenti organismi regionali e dell’Unione europea in materia di lavoro giovanile nell’agricoltura; la promozione di convenzioni tra Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e Centri e/o Istituti di formazione professionale per lo svolgimento di corsi orientati alla preparazione dei giovani agricoltori; la promozione di servizi di coaching e tutoraggio aziendale, a favore dei giovani, realizzati da altri imprenditori agricoli con idonei requisiti e competenze. Per la partecipazione alle attività dell’Osservatorio non sono dovuti emolumenti, compensi, gettoni di presenza o rimborsi comunque denominati.
L’articolo 11 interviene in materia di vendita diretta, mentre l’articolo 12 prevede che le disposizioni del presente provvedimento sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
L’articolo 13, infine, reca la copertura finanziaria.
Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole con una osservazione.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.
Esame C. 1342 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame emendamenti e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame degli emendamenti al disegno di legge in oggetto.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la XIV Commissione ha trasmesso, per l’espressione del prescritto parere ai sensi dell’articolo 126-ter del Regolamento, l’emendamento Giagoni 4.2 e l’articolo aggiuntivo Scutellà 6.01 al disegno di legge n. 1342, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – legge di delegazione europea 2022-23, presentati direttamente presso tale Commissione e che investono ambiti di competenza della XI Commissione.
In proposito, ricorda che al parere della Commissione è riconosciuta, in questa fase, una particolare efficacia vincolante. Nello specifico, segnala che, qualora la Commissione esprima parere favorevole su un emendamento, la XIV Commissione è tenuta ad adeguarsi al parere e potrà respingerlo solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale. Qualora, invece, la Commissione esprima parere contrario, la XIV Commissione non potrà procedere oltre nell’esame dell’emendamento medesimo.
Dà la parola al relatore perché illustri il contenuto degli emendamenti e formuli una proposta di parere.
Dario GIAGONI (FDI), relatore, osserva che l’emendamento 4.2, a sua prima firma, interviene sull’articolo 4 del disegno di legge in esame, che reca specifici principi e criteri di delega al Governo per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 del 14 dicembre 2022, relativa alla resilienza dei soggetti critici. In particolare, al comma 1, si intende aggiungere la lettera o-bis) al fine di prevedere come criterio direttivo quello di favorire la più ampia tutela dei lavoratori nello svolgimento delle attività ritenute critiche e/o sensibili, anche prevedendo, in raccordo con la normativa europea, disposizioni speciali e ad hoc.
Si tratta di un tema già trattato durante l’esame in sede consultiva del provvedimento in titolo ed evidenziato infine come osservazione nella proposta di relazione, da lui formulata, e approvata dalla Commissione nella seduta del 28 settembre 2023.
L’articolo aggiuntivo Scutellà 6.01 – volto ad aggiungere, dopo l’articolo 6, un articolo 6-bis al testo del provvedimento in esame – reca princìpi e criteri direttivi specifici, oltre ai princìpi e criteri direttivi generali di cui all’articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, al fine dell’esercizio da parte del Governo della delega per il recepimento della direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. Tali principi e criteri direttivi specifici prevedono: di apportare alla normativa vigente le modificazioni necessarie ad assicurare la corretta e integrale applicazione della richiamata direttiva, in linea con la strategia per la parità di genere 2020-2025 e nel rispetto dell’autonomia delle parti sociali nazionali; di introdurre disposizioni volte a stabilire strumenti o metodologie per valutare e raffrontare il valore dei diversi lavori, prevedendo anche un coinvolgimento delle parti sociali nella relativa definizione ed evitando incertezze interpretative e applicative; di rafforzare i meccanismi di trasparenza retributiva, estendendo ad una più ampia platea di destinatari, gli obblighi concernenti l’accessibilità e le comunicazioni di informazioni sul divario retributivo, verificando altresì la possibilità di automatizzare il flusso di informazioni al fine di ridurre gli aggravi amministrativi per le aziende.
Conseguentemente, ai fini di coordinamento con il testo, tale proposta emendativa sopprime all’Allegato A, di cui all’articolo 1, comma 1, del disegno di legge in titolo, il numero 9), ovvero il riferimento alla medesima direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023.
Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 14.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 14.55.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 18 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 14.55.
Walter RIZZETTO, presidente, acquisito il consenso del presentatore e del rappresentante del Governo, avverte che lo svolgimento dell’interrogazione Scotto 5-01482 avrà luogo in altra seduta.
5-01483 Soumahoro: Iniziative volte a contrastare il «lavoro povero».
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), replicando, fa notare che il Governo non ha fornito alcuna risposta al tema del lavoro povero, che è ormai drammatico, in particolare nell’ambito del lavoro agricolo e domestico. Giudica paradossale che il CNEL si sostituisca all’Esecutivo nel formulare proposte, ritenendo che il ruolo della contrattazione collettiva non sia sufficiente a garantire remunerazioni dignitose.
5-01484 Barzotti: Sulle misure per garantire assistenza e orientamento ai destinatari del Supporto per la Formazione e il lavoro (SFL) e dell’Assegno di inclusione attraverso i CPI e sui dati disaggregati sulle domande di SFL.
Valentina BARZOTTI (M5S) rinuncia ad illustrare la sua interrogazione
Il Sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Valentina BARZOTTI (M5S), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatta, facendo notare che l’Esecutivo non fornisce risposte sul tema del contrasto alla povertà, peraltro riducendo gli stanziamenti previsti a tal fine. Fa notare che la piattaforma predisposta per garantire l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) non sembra funzionare in modo adeguato e risulta carente di serie offerte di lavoro, segnalando peraltro come gli stessi centri per l’impiego non risultano adeguatamente informati al riguardo. Non comprende come sia possibile che gli esponenti del Governo non nutrano alcuna preoccupazione di fronte al fenomeno del lavoro povero, che appare sempre più drammatico, soprattutto nel Mezzogiorno, sottovalutando, peraltro, il tema della formazione dei lavoratori fragili, ai quali è stato tolta ogni forma di sussidio.
La seduta termina alle 15.10.
AVVERTENZA
Il seguente punto all’ordine del giorno non è stato trattato:
COMITATO RISTRETTO
Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153 Serracchiani, C. 202 Comaroli, C. 844 Gatta, C. 1104 Barzotti, C. 1128 Rizzetto e C. 1395 Tenerini.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.45.
DL 133/2023: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno.
C. 1458 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione avvia l’esame del provvedimento in titolo.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere alla I Commissione (Affari costituzionali) il parere di competenza sul disegno di legge C. 1458, di conversione del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno.
Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento – composto da 13 articoli suddivisi in 5 Capi – rileva, anzitutto, che l’articolo 1 reca disposizioni in materia di espulsioni per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza o sicurezza dello Stato.
L’articolo 2, con la finalità del potenziamento dei controlli sulle domande di visto di ingresso in Italia, autorizza la destinazione presso le rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari di un contingente fino a venti unità di personale della Polizia di Stato, tratto dai ruoli degli ispettori e dei sovrintendenti. Si provvede quindi a disciplinare il trattamento economico del predetto contingente di personale, disponendone altresì il previo collocamento fuori ruolo.
L’articolo 3 reca modifiche in materia di domanda reiterata in fase di esecuzione di un provvedimento di allontanamento, mentre l’articolo 4 introduce modifiche al procedimento di riconoscimento della protezione internazionale.
L’articolo 5 reca disposizioni in materia di minori stranieri non accompagnati, mentre, per quanto riguarda le norme di diretto interesse della XI Commissione, l’articolo 6 interviene sulla disciplina della conversione del permesso di soggiorno per minori stranieri non accompagnati al compimento della maggiore età, come modificata dal decreto-legge n. 20 del 2023 (cosiddetto decreto Cutro). In premessa è utile ricordare che il Testo Unico in materia di immigrazione (decreto legislativo n. 286 del 1998, articolo 32, commi 1-bis e 1-ter) prevede che al compimento dei diciotto anni, i minori stranieri non accompagnati possono ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di studio, di accesso al lavoro, ovvero di lavoro subordinato o autonomo. Il decreto-legge n. 20 del 2023 ha specificato che tale permesso può essere rilasciato «previo accertamento dell’effettiva sussistenza dei presupposti e requisiti previsti dalla normativa vigente», nonché ha limitato ad un anno il periodo massimo di validità del permesso che può essere concesso.
La disposizione in commento, aggiungendo un nuovo comma all’articolo 32 del Testo Unico sull’immigrazione, introduce due novità per l’ipotesi in cui si chieda la conversione per il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo.
In primo luogo, si prevede che la verifica dei requisiti previsti dalla normativa vigente è demandata ai professionisti iscritti negli albi dei consulenti del lavoro, o degli avvocati e procuratori legali, o dei dottori commercialisti o dei ragionieri e periti commerciali (di cui all’articolo 1 della legge n. 12 del 1979), ovvero alle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale alle quali il datore di lavoro aderisce o conferisce mandato. In secondo luogo, la novella stabilisce che il sopravvenuto accertamento dell’assenza dei requisiti determina la revoca del permesso di soggiorno e la conseguente comunicazione di ciò al pubblico ministero competente.
A tale riguardo ricorda che il TU immigrazione (articolo 5, comma 5, del decreto legislativo n. 286 del 1998) stabilisce il principio generale in base al quale il permesso di soggiorno in corso di validità può essere revocato se vengono a mancare i requisiti previsti per l’ingresso e il soggiorno nel territorio dello Stato, sempre che non siano sopraggiunti nuovi elementi che ne consentano il rilascio e che non si tratti di irregolarità amministrative sanabili.
Ricorda, inoltre, che la normativa vigente esclude che si possa procedere a revoca del permesso di soggiorno del lavoratore straniero in caso di perdita del posto di lavoro, anche per dimissioni (articolo 22 T.U. immigrazione). In questo caso, alla sua scadenza, il permesso di soggiorno verrà rinnovato per un periodo di un anno massimo, previa iscrizione nelle liste di collocamento da parte del cittadino straniero (permesso per attesa occupazione).
La relazione illustrativa individua la ratio delle nuove previsioni nell’esigenza di assicurare l’effettiva sussistenza in capo allo straniero delle condizioni che legittimano la conversione e nella individuazione di uno strumento per il contrasto al fenomeno della presenza irregolare di migranti sul territorio nazionale.
L’articolo 7 interviene in materia di strutture di accoglienza, mentre l’articolo 8 reca misure di sostegno per i comuni interessati da arrivi consistenti e ravvicinati di migranti.
L’articolo 9 incrementa il contingente di personale delle Forze armate dell’operazione «Strade Sicure» di 400 unità dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023 al fine di rafforzare i dispositivi di controllo e sicurezza dei luoghi ove insistono le principali infrastrutture ferroviarie del Paese, con una spesa complessiva quantificata in euro 2.819.426, di cui euro 2.576.071 per l’anno 2023 ed euro 243.355 per l’anno 2024.
L’articolo 10 incrementa di 15 milioni di euro per il 2023 le risorse destinate alla remunerazione del lavoro straordinario delle Forze di polizia.
L’articolo 11 destina, ai commi 1 e 2, risorse alla Polizia di Stato ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mentre i commi 3 e 4 finanziano – per il triennio 2023-2025 – una serie di interventi a favore di Forze armate e Arma dei carabinieri. I commi 5 e 6, riconoscono – per il triennio 2023-2025 – un finanziamento diretto al supporto dei compiti istituzionali del Corpo della Guardia di finanza, in relazione all’incremento considerevole delle attività dovuto anche a causa del rilevante aumento dei flussi migratori.
L’articolo 12 reca disposizioni finanziarie, mentre l’articolo 13 dispone che il decreto-legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, quindi il 6 ottobre 2023.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), nell’esprimere forti perplessità sull’articolo 6 del testo in esame e sul provvedimento nel suo complesso, ritiene che il Governo in materia di immigrazione agisca in modo confuso, sottovalutando la portata di certi interventi, che rischiano di ripercuotersi negativamente sulle vite di esseri umani.
Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.