“Il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato può essere giustificato dall’esigenza di sostituzione anche se tale esigenza risulta ricorrente, se non addirittura permanente”. E’ quanto ha deciso oggi la Corte di giustizia della Ue.
La Corte si è pronunciata sul caso di una tedesca, che ha lavorato per undici anni, con tredici contratti a tempo determinato, come dipendente presso il Land Nordrhein-Westfalen come assistente alla cancelleria. I contratti sono stati conclusi per sostituire impiegati a tempo indeterminato che avevano preso un congedo temporaneo (come quello parentale ad esempio).
L’impiegata si è rivolta al Tribunale tedesco per far valere il principio che un totale di tredici contratti di lavoro a tempo determinato conclusi in successione e senza interruzione per un periodo di undici anni non potrebbe in alcun caso corrispondere ad un’esigenza temporanea di personale sostitutivo. Il Tribunale si è quindi rivolto alla Corte Ue per risolvere la controversia e la Corte ha stabilito che “l’esigenza temporanea di personale sostitutivo – come prevede la normativa tedesca – può, in linea di principio, costituire una ragione obiettiva ai sensi del diritto dell’Unione che giustifica sia la durata determinata dei contratti conclusi con il personale sostitutivo sia il rinnovo di tali contratti”.
In pratica, nulla osta alla reiterazione di contratti a termine anche in forma permanente: “Il solo fatto che un datore di lavoro sia obbligato a ricorrere a sostituzioni temporanee in modo ricorrente, se non addirittura permanente, e che si possa provvedere a tali sostituzioni anche attraverso l’assunzione di dipendenti in forza di contratti di lavoro a tempo determinato non comporta l’esistenza di un abuso”. (LF)
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