Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo attuativo della legge delega 23 marzo 2023 n. 33 sulla governance della politica nazionale in favore delle persone anziane. “Il provvedimento è frutto di un lavoro corale e serrato che ha visto tutti impegnati per varare una legge-quadro necessaria, attesa da 20 anni, con cui si vuole scongiurare l’isolamento e la solitudine, riconoscere una vita attiva anche come protezione e prevenzione della salute e garantire semplificazione”, ha dichiarato la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci. Per gli anziani non autosufficienti “è stato fatto un lavoro importante” ha continuato il Viceministro, con la sperimentazione per due anni (2025 e 2026) di una prestazione universale a scelta del cittadino “iniziando a mettere in protezione la platea di persone più bisognose e fragili” con Isee fino a 6mila euro e over80: “si passerà da un assegno di accompagnamento attualmente pari a 531,76 euro a 1380 euro” al mese, in denaro o servizi.
Lo schema di decreto si compone di tre sezioni. La prima attua i principi di delega concernenti la governance generale della politica nazionale in favore delle persone anziane e definisce i contenuti delle politiche di promozione dell’invecchiamento attivo e della prevenzione; la seconda attua i principi di delega concernenti la semplificazione e l’evoluzione dei criteri di valutazione multidimensionale della persona anziana e della persona anziana non autosufficiente, l’integrazione tra settore sociosanitario e settore sociale nei percorsi di presa in carico della persona anziana non autosufficiente, rafforza il ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali e definisce il continuum assistenziale mediante la definizione della rete territoriale dei servizi che favoriscono la domiciliarità delle cure scongiurando ospedalizzazioni incongrue e inserimenti evitabili in residenze. Inoltre, questa terza sezione definisce principi di riferimento per la riqualificazione di tutti i servizi dedicati agli anziani non autosufficienti (domiciliari, residenziali e semiresidenziali; la terza attua i principi di delega, nell’ambito delle risorse disponibili, varando la misura universale sperimentale che, su base volontaria, consentirà alle persone non autosufficienti più deboli economicamente di fruire dell’indennità di accompagnamento e di una misura che sostiene il costo dei servizi di assistenza domiciliare; inoltre, vengono introdotte misure di sostegno al ruolo sociale e ai percorsi di reinserimento lavorativo per i caregiver familiari.
“La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti segna un altro punto significativo verso l’obiettivo di riforma del welfare che noi pensionati della Cisl abbiamo sostenuto con mobilitazioni e proposte”, commenta il segretario generale della Fnp Cisl, Emilio Didonè. “Lo consideriamo un primo provvedimento estremamente importante che getta le basi per costruire quel nuovo modello di welfare in grado di rispondere concretamente ai bisogni di oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 sono non autosufficienti, e delle loro famiglie spesso lasciate sole ad affrontare lo ‘tsunami’ della non autosufficienza.”
“Prende corpo lo Snaa (Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente) che la Fnp Cisl ha sempre considerato il vero centro operativo della riforma e che provvede alla programmazione e alla condivisione di tutti gli interventi di natura pubblica in materia sociale e sanitaria. Giudichiamo positivo che il nuovo decreto promuova da un lato l’invecchiamento attivo, il mantenimento in salute e l’integrazione nella società degli anziani e, dall’altro, predisponga anche il continuum assistenziale di sostegno, con valutazioni personalizzate e multidimensionali, alle persone anziane con una o più cronicità, fino alla vera e propria non autosufficienza.”
“È importante che la strada sia stata tracciata ma ci vorranno ulteriori provvedimenti per riempirla di contenuti esigibili e tangibili”, continua Didonè. “Dovremo attendere almeno fino alla fine di questo 2024 per vedere una svolta concreta nelle politiche per gli anziani a partire dalla tanto attesa ‘prestazione universale’ che dovrebbe comportare la riforma della discussa indennità di accompagnamento.”
“Certamente il tema delle risorse rimane un argomento particolarmente spinoso così come abbiamo sempre sostenuto”, conclude i segretario generale della Fnp Cisl. “Il mancato finanziamento nella legge di bilancio aveva suscitato delusione e perplessità ma oggi il decreto stanzia complessivamente oltre 1 miliardo di euro per i primi due anni. Sono risorse importanti per far decollare questa riforma ma tutti sappiamo che ne serviranno altre, strutturali aggiuntive, da trovare durante la legislatura, per potenziare e qualificare il sistema degli interventi e servizi integrati sociosanitari garantendo all’anziano il diritto di continuare a vivere e curarsi nella propria casa.”
e.m.