“La sospensione del fermo amministrativo da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito ci consente di riattivare le procedure di erogazione dei contributi 2023 alla società editrice dell’agenzia di stampa Dire e avviare quelle relative all’iscrizione nel nuovo elenco di rilevanza nazionale”. Lo dichiara in una nota il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini.
“Come spiegato durante numerose interlocuzioni con l’editore e negli incontri avvenuti nella sede del Dipartimento con il Cdr della Dire, con la Federazione Nazionale della Stampa, con l’Associazione Stampa Romana, con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, la nostra decisione di sospendere – sottolinea Barachini – era un atto dovuto, confermato da un parere dell’Avvocatura Generale dello Stato”.
“Durante tutto il periodo delle festività natalizie gli uffici hanno lavorato con l’intento di proteggere i livelli occupazionali e scongiurare una drammatica crisi aziendale. Con la riapertura delle procedure da parte del Dipartimento – conclude il Sottosegretario – chiediamo all’editore di ritirare i provvedimenti di sospensione, varati inopinatamente il 31 dicembre scorso, lo invitiamo a ritirare i licenziamenti collettivi annunciati il 28 dicembre e a provvedere immediatamente alla normale erogazione degli stipendi ai lavoratori per garantire la continuità occupazionale per il futuro dell’agenzia”.
“Bene Barachini, finalmente il provvedimento atteso. Ora tocca all’editore ripristinare certezze per i lavoratori, a partire dagli stipendi”. È il commento di Giulia Guida, segretaria nazionale Slc Cgil. “L’unità e la forte mobilitazione dei lavoratori -giornalisti e grafici-, e dei sindacati che li rappresentano, Slc, Fistel, Uilcom ed Fnsi, ha portato ad un primo importantissimo risultato che chiama ora urgentemente in causa l’editore. A Stefano Valore chiediamo di ritirare immediatamente i licenziamenti annunciati il 28 dicembre e pagare gli stipendi a tutti i dipendenti”.
Per Guida “occorre inoltre un piano industriale credibile che dia garanzie di continuità occupazionale anche per il futuro, in un quadro di valorizzazione del lavoro prezioso che l’agenzia Dire ha svolto fino ad oggi”.
Non si fa attendere la reazione dell’editore di Dire, Stefano Valor: “Ringrazio il Sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, per i consigli ed anche perché con il suo comunicato diffuso ai media finalmente ha chiarito a tutti, Fnsi, giornalisti e rappresentanze sindacali, che la sospensione dell’agenzia Dire dalla procedura negoziata con Palazzo Chigi era dovuta ad un fermo amministrativo del Ministero dell’Istruzione da cui la presidenza del Consiglio dei ministri aveva desunto una non onorabilità dell’azienda”.
Riguardo le sospensioni dei 17 giornalisti, prosegue l’editore della Dire, “dati alla mano, sono conseguenza dello stop alla procedura negoziata. Confermiamo che non appena il Dipartimento dell’Editoria riabiliterà pienamente la DIRE al posto e a quanto le spetta, l’azienda revocherà immediatamente le sospensioni dei giornalisti che finalmente torneranno a disposizione per svolgere il servizio informativo per la Presidenza del Consiglio dei ministri e le amministrazioni collegate”.
In ultimo, sottolinea Valore, “ricordo che per quanto concerne i dipendenti la procedura di licenziamento era stata avviata a settembre 2023, tre mesi prima della sospensione della procedura negoziata”. A questo punto “mi auguro che già nelle prossime ore possa dare notizia ai dipendenti della comunicazione ufficiale del Sottosegretario Barachini sul reintegro della Dire e la revoca delle sospensioni”.
e.m.