Il Comitato direttivo nazionale della Uilm chiede “una seria politica nazionale di sviluppo e di crescita industriale, tema sul quale, nonostante l’impatto devastante della crisi, il governo non ha ancora proposto o elaborato nulla”.
Lo si legge nel documento finale dell’organismo dei metalmeccanici della Uil che si è riunito oggi a Roma e che tocca punti dolenti come la “insostenibile pressione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti”; “la riforma delle pensioni che continua a presentare effetti negativi per i lavoratori esodati” e anche perchè “è necessario che si trovino soluzioni almeno per quelle tipologie di lavoro considerate usuranti”; la mancata riconferma per il 2012 sulla “detassazione e sulla decontribuzione del salario di produttività”; la necessità di definire per gli ammortizzatori sociali “maggiori tutele a favore dei lavoratori, in particolare per coloro che hanno minori possibilità di ricollocazione”.
Come riscontro positivo la Uilm, invece indica, “pur temendo colpi di mano in Parlamento” che “la soluzione individuata per i licenziamenti per ragioni economiche od oggettive rappresenta un netto avanzamento rispetto alle prime soluzioni prospettate”.
Infine, “il Comitato direttivo nazionale Uilm ha discusso dell’avvio del percorso di definizione del rinnovo dei contratti nazionali del settore metalmeccanico, dando mandato alla Segreteria nazionale di definire insieme alla Fim, una prima proposta che andrà poi illustrata e discussa negli organismi della Uilm e successivamente illustrato ai lavoratori per essere presentato alle controparti nei tempi previsti dalle vigenti regole e cioè entro fine giugno”.