Cinque giocatrici della nazionale statunitense femminile di calcio, detentrice del titolo mondiale e olimpico, hanno deciso di portare in tribunale la federazione statunitense con l’accusa di discriminazione salariale.
Carli Lloyd, Becky Sauerbrunn, Alex Morgan, Megan Rapinoe e Hope Solo, tra le atlete più importanti e premiate al mondo negli ultimi anni, credono che la nazionale femminile sia il motore economico della federazione statunitense di calcio (U.S. Soccer), ma le giocatrici sono pagate molto meno dei colleghi della nazionale maschile, ha raccontato il loro avvocato, Jeffrey Kessler.
Nella loro denuncia, presentata all’Equal Employment Opportunity Commission, l’agenzia federale creata per far rispettare le leggi contro le discriminazioni sul lavoro, le giocatrici chiedono un’indagine sulla federazione, secondo quanto appreso dal New York Times. Decidendo di agire, spingeranno il calcio nel dibattito già da tempo aperto sulla discriminazione salariale tra uomo e donna nello sport professionistico, soprattutto nel tennis.
“Abbiamo dato prova del nostro valore nel corso degli anni” ha detto Lloyd in un’intervista alla Nbc. “La disparità salariale tra uomo e donna – ha aggiunto – è semplicemente troppo ampia”.