La scorsa settimana i sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil hanno aperto un “fase vertenziale” verso E-Distribuzione, società del gruppo Enel, a seguito della decisione unilaterale di procedere con l’applicazione del nuovo orario di lavoro, i cui esiti sono stati giudicati negativi dalle organizzazioni sindacali, e di estenderlo alle restanti Unità Territoriali su tutto il territorio nazionale.
A un anno di distanza dalla chiusura della precedente vertenza, spiegano Ilvo Sorrentino, Amedeo Testa e Marco Pantò, rispettivamente segretario nazionale della Filctem Cgil, segretario generale della Flaei Cisl, segretario nazionale della Uiltec Uil, “ci troviamo nuovamente ad un confronto con l’azienda su una questione di organizzazione del lavoro” su cui il sindacato non ha alcuna intenzione di indietreggiare. “Siamo convinti che questa esperienza debba essere cancellata e non estesa sul piano nazionale, come invece ha deciso l’azienda. Con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori, siamo convinti di far arretrare l’azienda sui suoi passi, mantenendo l`attuale organizzazione del lavoro”. Per i sindacati si tratta “di un passo indietro che vanifica di fatto lo spirito dello Statuto della Persona” e per questo motivo è stato proclamato lo stato di agitazione, con diverse iniziative da mettere in campo tra cui proprio la sospensione dell’adesione dei sindacati dall`accordo sullo Statuto della Persona, sottoscritto il 29 marzo 2022 e recepito anche nel contratto di settore nel mese di luglio dello stesso anno.
“Lo Statuto della Persona”, scrivono Filctem, Flaei e Uiltec in una lettera ad Enel inviata questa mattina, “rappresenta il punto più alto raggiunto dal modello di relazioni industriali in Enel e nel Settore Elettrico. E avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta ulteriore, in meglio, di tale modello di relazioni, orientando i rapporti fra le Parti ed il contenuto delle intese proprio nel senso di dare centralità alla Persona, ai suoi bisogni e alle sue aspettative”. Ed è “con grande rammarico”, quindi, che viene presa questa decisione, “ma che assumiamo per senso di responsabilità nei confronti delle migliaia di lavoratrici e lavoratori di Enel che ci affidano il mandato di rappresentarli e tutelarli”.
Già in precedenza le tre sigle avevano inviato una lettera all’azienda in cui sostanziavano la propria contrarietà alla modifica dell’orario di lavoro e la necessità di trovare soluzioni condivise per sostenere l’incremento delle attività operative legate agli obiettivi posti dalla transizione energetica e all’attuazione del PNRR.
“Negli incontri di verifica della sperimentazione avviata nelle 4 Unità Territoriali di Brindisi, Como, Pozzuoli, Udine-Gorizia-Trieste, per monitorare sul campo il nuovo modello operativo, non sono emersi significativi miglioramenti della produttività e della qualità del servizio tali da giustificare uno stravolgimento della qualità di vita e di lavoro per tutto il personale operativo”, spiegano. “Da tempo abbiamo evidenziato che la modifica dell’orario di lavoro per tutto il personale operativo non può essere la soluzione per far fronte alle straordinarie sfide legate alla transizione energetica, all’attuazione del PNRR e agli impegni connessi alla proroga delle concessioni per le reti di distribuzione elettrica”.
I nodi, precisano, attengono alle criticità dell’attuale modello organizzativo e ad un dimensionamento degli organici (operai e impiegati tecnici) ancora insufficiente. “Pur riconoscendo l’importante numero di assunzioni realizzate, grazie alla mobilitazione sindacale e ai successivi accordi sottoscritti, i carichi di lavoro continuano ad essere significativi, così come la reperibilità operativa registra ancora sofferenze, in diverse realtà, per il mancato rispetto della turnazione contrattuale di una settimana su quattro. Tutto questo è la conseguenza degli efficientamenti portati avanti dall’Azienda nel tempo che oggi impattano ancora di più di fronte al cambiamento di scenario del settore elettrico”.