L’Eurostat comunica che nel primo trimestre del 2016 il costo orario del lavoro è aumentato nell’Eurozona e nella Ue dell’1,7% su base annuale.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, si registrata una flessione pari a -1,5% su base annuale, più del doppio rispetto alla flessione registrata nell’ultimo trimestre del 2015 (-0,7%). Si tratta del quarto trimestre consecutivo sotto zero e della maggiore flessione sia tra i paesi dell’Eurozona e sia tra quelli della Ue. Unico altro paese che registra valori negativi è Cipro (-0,3%).
Il costo orario del lavoro comprende due componenti: quella salariale e quella non salariale. Quest’ultima comprende anche i contributi sociali e carichi fiscali al netto di sussidi e altri sostegni.
Riguardo alla componente salariale, in Italia si registra una flessione pari a -0,5%, unico altro valore negativo a Cipro -0,3%. Mentre a livello di Eurozona si registra un aumento medio dell’1,8%.
Tra gli altri big dell’Eurozona, il costo del lavoro, componente salariale inclusa, cresce del 3,1% in Germania, del 2,15 in Francia e dello 0,5% in Spagna.