“Un Governo che cambia continuamente posizione fa scappare tutti”. Nuovo allarme sul caso dell’ex Ilva di Taranto dal panorama sindacale, dopo l’abrogazione dello scudo penale da parte del governo. Stavolta a lanciarlo è Marco Bentivogli, segretario della Fim, in una intervista al Sole 24 Ore: “un fatto grave che aggiunge ulteriore incertezza al futuro di ArcelorMittal nel nostro paese. Ora – avverte – gli accordi che abbiamo sottoscritto rischiano di diventare carta straccia”.
“L’abrogazione dello scudo – spiega – è solo un alibi per liberare le mani all’azienda. Nessuno vuole lavorare in un’azienda dove arriva e deve rischiare il carcere reo di applicare la legge o con responsabilità delle gestioni precedenti. ArcelorMittal ha già detto che farà le valigie, se dovesse avvenire chiederemo a tutti i benaltristi come andare avanti, compreso ai nostalgici dell’acciaio di Stato. La cosa singolare – nota Bentivogli – è il Pd che vota (l’abrogazione di) una norma che esso stesso aveva introdotto”.
“Il guaio – secondo Bentivogli – è che in Italia non si riesce a conciliare ambiente e lavoro perché è più conveniente politicamente lo scontro tra i due obiettivi. Serve competenza e coraggio per metterli insieme, virtù non molto diffuse nello scenario della politica italiana. Questi cambi continui di condizioni normative non solo non fanno attrarre investimenti, ma fanno scappare quelli già localizzati. Un Governo che cambia continuamente posizione, con lo scopo di recuperare voti, non solo non ne recupera, ma fa scappare tutti”.
Allargando lo sguardo oltre al caso dell’ex Ilva “le vertenze industriali continuano a crescere – afferma il segretario della Fim – e nell’ultimo anno e mezzo non se ne è risolta una”.
TN