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Ex Ilva, Bernabè: situazione tra le più complesse, mio mandato a disposizione del Governo

redazione
Ottobre17/ 2023

Il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, nel corso di un’audizione nella commissione Attività produttive della Camera sulle prospettive del sito siderurgico di Taranto, ha affermato che sulla vicenda dell’ex Ilva c’è un “senso di urgenza” in quanto è “tra le situazioni più complesse” dell’industria italiana. “La situazione si è aggravata con la crisi energetica del 2022”, e che la guerra in Medio Oriente “con l’aumento del costo dell’energia, in particolare del gas, rischia di far precipitare”. Nell’ultimo anno, infatti, “il costo dell’energia è passato da 250-300 milioni a oltre 1,4 miliardi”. Un fallimento della società è “difficile – ha aggiunto – ma rischia di spegnersi per consunzione. Nel 2022 sono stati rinnovati gli accordi tra gli azionisti al 2024 e quando scadono questi accordi la società può andare in liquidazione”.

Acciaierie d’Italia, ha sottolineato oltre, “è una società che lavora con la cassa che viene generata con il ciclo di produzione. Questo giro di cassa ogni volta perde un pezzo, che va ad investimenti, ad altri fabbisogni e non può essere usata per comprare materie prime. A ogni giro di produzione diminuisce la cassa disponibile per circolante”. L’ex Ilva, quindi, corre il “rischio imminente” di un’interruzione della fornitura di gas. Serve infatti un pagamento di 100 milioni di euro al fornitore, come caparra, che Acciaierie d’Italia “non è in grado di fare”. Inoltre, riferisce Bernabè, lo scorso anno la società ha accumulato un “debito rilevante con i fornitori di energia” che l’ha costretta a ridurre i livelli produttivi”.

Il fattore tempo, pertanto, è “il nemico più temibile” per il rilancio del sito siderurgico di Taranto. “I ritardi accumulati rendono molto incerto il futuro del sito – ha spiegato Bernabè – spetta agli azionisti, pubblico e privato, intervenire tempestivamente per garantire le risorse necessarie al rilancio. Spetta agli azionisti trovare la modalità di governance che garantisca un equilibrio tra le esigenze dei due soci”.

In questa dinamica, per parte della presidenza di Acciaierie d’Italia “ho cercato in ogni circostanza di rappresentare la natura delle difficoltà con cui la società si confronta; di descrivere il percorso attraverso il quale si può arrivare a rendere compatibile la produzione di acciaio con la tutela dell’ambiente; di sollecitare tutti i soggetti interessati a una forte azione di sostegno per rendere possibile il perseguimento degli ambiziosi obiettivi che la società si è data e che la comunità di Taranto si aspetta”. E a fronte di tutto ciò, “di più non posso fare dati i limiti del mio ruolo”. Per questa ragione Bernabè annuncia di aver “messo a disposizione del Governo il mio mandato in modo da lasciare la più totale libertà per intervenire nelle forme e nei modi che riterrà opportuno”.

e.m.

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