Domani, venerdì 18 marzo, i lavoratori della Ims, azienda che occupa 256 dipendenti negli impianti torinesi di Sparone e Druento, si fermeranno per otto ore di sciopero, con presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Sparone, per fare chiarezza sulla vicenda del fallimento aziendale. Sempre nella giornata di domani, è anche previsto un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero, mentre lunedì 21 si svolgeranno le assemblee con i lavoratori per decidere le successive iniziative per proseguire la vertenza.
L’azienda, a cui è stato negato l’accesso al concordato preventivo, è in mano al curatore fallimentare. La Ims aveva infatti affittato due rami d’azienda alla newco Mtd del gruppo Tiberina, gruppo nazionale di componentistica auto che lavora principalmente su commesse Fca. Il curatore fallimentare ha quindi incontrato il gruppo Tiberina per capire se sussiste la volontà di continuare l’attività produttiva.
Tiberina ha mostrato l’interesse a comperare solo lo stabilimento di Sparone (e non quello di Druento) garantendo l’occupazione per un centinaio di addetti, che potrebbero salire di quaranta unità nel caso arrivassero nuove commesse nel settore stampi. Inoltre, il gruppo ha richiesto l’azzeramento di tutti l’accordistica aziendale.
Il curatore fallimentare ha poi incontrato i sindacati, i quali hanno rigettato il piano dell’azienda ritenendolo inaccettabile. Fabrizio Bellino e Pino Lo Gioco, responsabili Ims per la Fiom-Cgil torinese, dichiarano: “Non siamo disposti a ridurre il numero di occupati, a pregiudicare l’attività dei due stabilimenti, né a peggiorare le condizioni economiche: non è accettabile che i problemi dell’azienda vengano scaricati sulla pelle dei lavoratori e della collettività”.