Per fare in modo che lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco cresca, occorre che l’azienda “metabolizzi, compatibilmente con i tempi tecnici, l’assegnazione di un ulteriore modello” al ‘Giambattista Vico’ per “garantire la saturazione degli impianti e la piena occupazione”. A sostenerlo è il segretario generale Fim Cisl, Giuseppe Terracciano, commentando l’ulteriore sospensione dell’attività lavorativa per la fabbrica di Pomigliano, con il ricorso alla cig a causa del perdurare della congiuntura di mercato.
Terracciano, sottolineando di aver apprezzato “la decisione dell’a.d. Marchionne di produrre da dicembre scorso la Panda solo nello stabilimento partenopeo”, ha aggiunto che occorre “una maggiore coesione” da parte del sindacato confederale che “garantisca la governabilità del territorio abbandonando i Tribunali, assumendosi le responsabilità e predisponendosi a contribuire a difendere il lavoro nel Sud per competere sui mercati globali”. Per l’esponente della Fim campana, occorre, infine che il Governo “metta in campo azioni concrete, uscendo dalle buone intenzioni e deliberi interventi strutturali capaci di rilanciare i consumi, prevedendo – ha concluso Terracciano – un piano di intervento per il settore automotive”.