“In questi anni noi abbiamo fatto un lavoro eccezionale, facendo di un’azienda che non aveva tanto futuro un’azienda all’avanguardia sicuramente in occidente”. Così Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, oggi a Trieste per l’assemblea degli industriali.
“Di questo – ha aggiunto – dovremmo essere tutti orgogliosi e anche supportarla nel suo percorso difficile di crescita perché concorre enormemente alla crescita del Paese sia in zone sviluppate, sia in zone particolarmente disagiate dove siamo rimasti solo noi”.
E in riferimento alla situazione dei cantieri navali francesi Stx, che verrà discussa il prossimo 27 settembre nel corso dell’incontro tra il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il presidente francese, Emmanuel Macron, Bono afferma che attualmente il governo ha l’opportunità di rendere l’Italia “protagonista almeno in un settore”.
“L’azienda è ora nelle condizioni di poter camminare anche da sola – ha aggiunto -, certamente non so per quanto tempo, perché se diventiamo più forti con gli altri avremo più prospettive per il futuro, se no sarà più dura. Ora la decisione e’ in mano al governo”.
Tuttavia, “ora le decisione è in mano al governo, che ha tutti gli elementi per poter decidere. Naturalmente noi ci aspettiamo che i governi decidano positivamente, altrimenti accetteremo le decisioni dei Governi e ci resterà il rammarico per un’occasione persa, magari andando dietro a delle quisquilie che niente hanno a che fare con le strategie alte che noi abbiamo costruito e proposto”.
L’a.d. di Fincantieri auspica che la questione si chiuda con l’incontro del 27 settembre. “Se poi ci sarà la parola fine – aggiunge -, lo vedremo. Il mondo continua, indipendentemente dalle decisioni che saranno prese”.
“Noi abbiamo indicato un percorso che ci sembra virtuoso per la nostra azienda e per il Paese. Se poi prevalgono altre ragioni, che non sono più quelle strettamente aziendali, l’azienda si adatterà. Ha i mezzi per poter fronteggiare eventuali altre indicazioni, altre evenienze”, ha concluso.
E. M.