“La Fiom denuncia in una nota come “il confronto con il governo sulla crisi della cantieristica navale si è bloccato, nonostante gli impegni assunti ufficialmente dal Ministro dello Sviluppo Economico il quale, ad oggi, non ha nemmeno risposto ai ripetuti solleciti inviati unitariamente, caricandosi così di una responsabilità gravissima.” Alla luce di questa situazione, il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri ha deciso di rilanciare “con forza l’iniziativa a livello nazionale per scongiurare il pericolo di ridimensionamento di un settore industriale strategico per il Paese e di perdita di migliaia di posti di lavoro, oltreché per rivendicare politiche industriali adeguate alla salvaguardia ed al rilancio di tutti i siti, in un’ottica di unitarietà del Gruppo.”
Il sindacato dice “no alla chiusura di siti e cantieri; un’adeguata strategia di diversificazione produttiva; investimenti nelle tecnologie necessarie per nuovi prodotti ambientalmente sostenibili: con questi obiettivi, proporremo a Fim e Uilm la prosecuzione delle iniziative nazionali unitarie fino a qui effettuate le quali, data l’inefficacia del confronto in essere con gli attuali interlocutori istituzionali, dovranno, a nostro parere, portare la discussione fino alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.” (LF)
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