Firmata intesa tra l`Amministrazione capitolina e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. Lo rende noto il Campidoglio precisando che oggi è stato aperto un tavolo di confronto permanente sul percorso intrapreso per risanare Atac.
“Abbiamo sottoscritto un verbale di intesa con i sindacati al fine di informare e condividere un momento così importante per il rilancio del trasporto pubblico locale. L`Amministrazione e le OO SS hanno condiviso gli obiettivi di base da perseguire e instaurato un metodo di confronto, che dovrà accompagnare le successive fasi, in vista del concordato preventivo”, si legge in una nota.
“Abbiamo riscontrato la disponibilità delle sigle a discutere del futuro dell`azienda, a tutela dell`efficienza del servizio del trasporto pubblico romano”, dichiara il delegato alle relazioni sindacali, Antonio De Santis.
“Abbiamo quindi ribadito la necessità di tutelare il mantenimento del carattere pubblico di Atac, nell`ottica di offrire un servizio di qualità ai cittadini, così come abbiamo ribadito l`intenzione di proseguire la strada del concordato preventivo in continuità, al fine di tutelare il servizio del trasporto pubblico e i dipendenti”, spiega.
Da parte loro, i sindacati confermano l’apertura del tavolo permanente e il ”congelamento” dello sciopero, ma precisano che molto dipendera’ dalle prossime mosse del Campidoglio. Michele Azzola, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, infatti afferma: “A seguito della scelta politica del comune di Roma di aderire rapidamente al concordato preventivo, per evitare e scongiurare il fallimento dell’azienda riteniamo necessario che questa decisione venga ancorata ad alcune garanzie che insieme a Cisl e Uil abbiamo chiesto e preteso dalla Giunta: l’attivazione immediata delle procedure finalizzate al prolungamento dell’azienda in house fino al 2024; la certezza e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali e dei redditi dei lavoratori attraverso l’esigibilità del primo e secondo livello di contrattazione; un tavolo permanente da attivare su richiesta dei sindacati per tutte le ricadute occupazionali sull’indotto; un confronto reale delle categorie con la dirigenza sull’efficientamento organizzativo e funzionale dell’azienda per rilanciarne il ruolo pubblico strategico. È chiaro che per noi questo significa non abbassare la guardia”.
Se queste condizioni minime verranno meno, avverte Azzola, “ci sarà una risposta tempestiva e forte da parte nostra per rilanciare e tutelare questa importante azienda pubblica della Capitale sia nell’interesse dei cittadini che dei lavoratori”.
N.P.