Anche stavolta dobbiamo sperare in Tajani, anche stavolta dobbiamo riconoscere che nella maggioranza di governo il leader di Forza Italia è quello non solo più ragionevole ma anche il più democratico e di sinistra. La sua decisione di appoggiare la proposta sullo ius scholae, ovvero il diritto dei ragazzi immigrati di ottenere la cittadinanza italiana qualora frequentino le scuole italiane, è pura e semplice civiltà. Non a caso ha fatto infuriare Salvini e Meloni che loro proprio di civiltà, tanto meno per gli immigrati, non vogliono sentir parlare. E pensare che pure un ministro come Matteo Piantedosi, non certo un campione della tolleranza e del diritto, si è posto il problema, sostanzialmente appoggiando lo ius scholae. E ovviamente facendo aumentare la rabbia della premier e del suo vice leghista.
E’ molto probabile, anzi è sicuro che non se ne farà niente: troppe sono le resistenze nei nostri governanti per poter arrivare ad approvare un provvedimento di questo genere. Però se ne continuerà a parlare, anche grazie alle forze di opposizione che invece questo provvedimento lo vorrebbero far diventare legge dello stato, e non da ieri. E chissà se parla oggi, parla domani, non arrivi un bel giorno in cui un ragazzo immigrato possa essere italiano anche se non è nato nel nostro Paese. D’altra parte non ci sono molte alternative, prima o poi dovremo “rassegnarci”: in futuro gli italiani non potranno essere solo coloro che sono nati qui, magari di pelle bianca e con nomi tipici della nostra terra. Avranno anche la pelle nera, si chiameranno Muhamad o Omar, oppure Igor o Ivan, ma parleranno e leggeranno l’italiano proprio come noi, studieranno come noi e magari saranno anche più bravi di noi. A scuola e sul lavoro.
Ma ovviamente finché al governo c’è questa destra non sarà possibile, malgrado gli sforzi di Tajani. Bisognerà apettare che qualcun altro vinca le elezioni e vada al potere. E allora vedremo se le promesse del centrosinistra diventeranno fatti concreti o resteranno chiacchiere. Anche perché, diciamocelo francamente, non è che tutta la sinistra italiana sia così favorevole all’integrazione dei migranti, a fargli frequentare le stesse scuole dei nostri figli, a lasciare che si fidanzino e si sposino con chi è venuto da un’altra parte del mondo oppure è nato da genitori che sono sbarcati sulle nostre coste da un gommone. Sarà una bella prova di maturità – e appunto di civiltà – per una sinistra che vorrebbe governare un Paese all’altezza dei nostri tempi.
Riccardo Barenghi