Sostenuti e diffusi gli aumenti dell`inflazione. La crescita dell`inflazione è attesa proseguire nei prossimi mesi per poi attenuarsi, anche se con tempi e intensità ancora incerti. Secondo le stime dell’Istat, contenute nelle ‘Prospettive per l’economia italiana’, nella media del 2022, il tasso di variazione del deflatore della spesa delle famiglie è previsto crescere (+5,8%, +1,7% nel 2021) mentre il deflatore del Pil segnerà un incremento più contenuto (+3,4%, +0,5% nel 2021). Sotto l`ipotesi che le pressioni al rialzo dei prezzi delle materie prime siano contenute e in presenza di una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio e del cambio, nel prossimo anno l`inflazione è attesa in parziale decelerazione.
Nel 2023, il deflatore della spesa per consumi delle famiglie e quello del Pil sono previsti crescere rispettivamente del 2,6% e 2% in media d`anno.
Nei primi mesi del 2022, l`inflazione ha accelerato trainata dagli effetti dei rincari del petrolio, del gas naturale e delle materie prime agricole che hanno avuto impatto nelle diverse fasi del sistema dei prezzi.
Nel primo trimestre, l`incremento tendenziale dell`indice per l`intera collettività si è attestato al 5,7%, per poi segnare una accelerazione ad aprile (+6%) e maggio (+6,9%). L`evoluzione è stata caratterizzata dal contributo fortemente positivo delle voci energetiche (+42,2% a maggio da 45,2% del primo trimestre) sostenute sia dalla componente dei prezzi dei beni regolamentati, caratterizzata dagli adeguamenti trimestrali al rialzo delle tariffe di energia elettrica e gas, sia da quella dei beni non regolamentati.
A maggio è proseguita la diffusione dei rialzi dei prezzi nei diversi prodotti. I prezzi dei beni alimentari hanno mostrato un`ulteriore accelerazione tendenziale (+7,1%), a sintesi di aumenti significativi sia degli alimentari lavorati (+6,8%) sia dei beni alimentari non lavorati (+7,9%). Anche i listini dei servizi hanno evidenziato una accelerazione negli ultimi mesi (+3,1% a maggio) trainati dai prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei trasporti.
Il rafforzamento e la diffusione della fase di crescita dei prezzi si è riflesso nelle misure dell`inflazione di fondo, sia nell`accezione che esclude energetici, alimentari e tabacchi (2,7% a maggio da 2,0% a aprile) sia in quella al netto dei soli beni energetici (3,7% a maggio da 2,9% a aprile).
L`andamento dell`inflazione italiana, misurata dall`indice armonizzato dei prezzi al consumo Ipca, rimane comunque meno accentuato rispetto a quello dell`area euro con un conseguente aumento del differenziale rispetto sia all`indice complessivo sia alla core inflation, (rispettivamente -0,7 e -0,9 punti percentuali a maggio).
tn