Secondo quanto evidenzia l’osservatorio sul precariato dell’Inps, nei primi due mesi dell’anno cala il numero dei nuovi contratti a tempo indeterminato.
In particolare, nel periodo gennaio-febbraio 2017 sono stati attivati 199.215 assunzioni a tempo indeterminato (-12,5%). Compreso le trasformazioni di rapporti a termine (46.332) e apprendisti (13.405), il totale dei contratti a tempo indeterminato attivati è pari a 258.952.
Le cessazioni di contratti stabili nei due mesi sono state 240.368. Il saldo resta dunque positivo (+18.584), ma in calo rispetto al saldo positivo di gennaio-febbraio 2016 (+31.366) e dei primi due mesi del 2015 (135.734) quando erano previsti sgravi totali sulla decontribuzione.
Nei primi due mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +211mila, superiore a quello del corrispondente periodo del 2016 (+182mila) e inferiore a quello osservato nel 2015 (+244mila). Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro.
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, dei primi due mesi del 2017 risulta positivo e pari a +352mila. Questo risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+33mila), dei contratti di apprendistato (+35mila) e dei contratti a tempo determinato (+284mila inclusi i contratti stagionali). Queste tendenze sono in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti.
Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nei mesi di gennaio-febbraio 2017 sono risultate 900mila: sono aumentate del 4,5% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Il maggior contributo è dovuto alle assunzioni di apprendisti (+23,1%) e a quelle a tempo determinato (+10,4%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-12,5%). Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato sono risultate 60mila, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-13,6%).
Le cessazioni nel complesso sono state 689mila, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,4%): a crescere sono le cessazioni di rapporti a termine (+9,1%) mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono diminuite (-9,5%).
Dai dati definitivi relativi all’esonero contributivo biennale le assunzioni agevolate sono state pari a 412mila cui si aggiungono 204mila trasformazioni di rapporti a termine beneficiarie del medesimo incentivo. In totale, i rapporti agevolati sono stati 616mila, pari al 38% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato.
Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-febbraio 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.500 euro (31,8% contro 35,8% di gennaio-febbraio 2016).
Aumentano i licenziamenti. Tra i motivi di cessazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato nei primi due mesi del 2017 si osserva un valore dei licenziamenti totali pari a 92mila, in leggero aumento rispetto al valore di gennaio-febbraio 2016 (+3%). Risultano però in netta contrazione i licenziamenti per ragioni economiche, scesi da 77.700 del 2016 a 71.300 del 2017 (-8,2%).
Il tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti), è risultato nel 2017 per il bimestre in esame pari a 0,9%, uguale a quello corrispondente del 2016 e di poco inferiore a quello del 2015 (1%). Continua la contrazione delle dimissioni, su cui ha inciso l’introduzione, a marzo 2016, dell’obbligo della presentazione online: -15,2% rispetto a gennaio-febbraio 2016.