Secondo quanto emerge dai dati Inps dell’osservatorio sul lavoro accessorio, nel primo semestre dell’anno è stata superata la soglia dei 70 milioni di voucher venduti.
Nell’intero 2015 i voucher venduti avevano raggiunto quota 115 milioni mentre l’anno precedente erano stati 69 milioni.
Da agosto 2008, e cioè dall’inizio della sperimentazione sull’utilizzo dei voucher per vendemmie di breve durata, al 30 giugno 2016 risultano venduti 347,2 milioni di voucher di importo nominale pari a 10 euro.
L’importo nominale di 10 euro di ogni singolo voucher comprende la contribuzione a favore della Gestione separata Inps (1,30 euro), quella in favore dell’Inail (0,70 euro) e una quota per la gestione del servizio (0,50 euro). Il compenso netto per il lavoratore è di 7,50 euro.
La progressiva estensione degli ambiti oggettivi e soggettivi di utilizzo del lavoro accessorio è andata di pari passo con l’aumento della vendita dei voucher, che ha registrato un tasso di crescita del 66% dall’anno 2014 all’anno 2015, e del 40% tra i primi sei mesi del 2015 e i primi sei mesi del 2016.