Nel corso del 2011 l’apprendistato ha registrato una flessione del 6,9%, proseguendo quindi il trend negativo avviatosi dopo il 2008, pur se a un ritmo meno intenso rispetto agli anni precedenti. Il numero medio annuo dei rapporti di lavoro in apprendistato è stato di 504.558. La contrazione ha riguardato tutti i settori economici, tranne il tessile-abbigliamento. E’ quanto emerge dal XIII Rapporto di monitoraggio realizzato dall’Isfol, per conto del ministero del Lavoro e in collaborazione con l’Inps.
A pagare maggiormente gli effetti della crisi economica sono i lavoratori più giovani: gli apprendisti minorenni diminuiscono infatti del 36,2% nel periodo 2009-11, mentre per gli over 29 si registra nello stesso periodo un incremento.
Un aspetto positivo è il numero dei lavoratori per i quali il contratto di apprendistato si è trasformato in un’assunzione a tempo indeterminato presso la stessa azienda, con una variazione nel 2011 pari a +2,1%. Si tratta di 180.749 contratti.
Complessivamente nel 2011 le imprese hanno attivato 86.625 rapporti di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; di questi, 12.554 hanno riguardato lavoratori stagionali e 1.031 lavoratori in mobilità. Con riferimento al rapporto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, si contano 4.977 attivazioni concentrate nelle regioni del Nord. Il contratto di alta formazione e ricerca rimane un fenomeno ancora marginale.
Le figure professionali più utilizzate sono “Camerieri e professioni assimilate”, “Commessi delle vendite al minuto”, “Baristi e professioni assimilate”; sempre al vertice della classifica, ma con un livello dimezzato si collocano “Cuochi in alberghi e ristoranti” e “Addetti agli affari generali”, settore che include una varietà di competenze applicabili nei diversi settori economici.
Prosegue anche lo sviluppo della formazione pubblica per l’apprendistato: i volumi dell’offerta erogata dalle Regioni e Province Autonome registrano, infatti, un incremento annuo del 16,7%. I giovani inseriti in attività formative per l’apprendistato sono 159.682. In termini percentuali, gli apprendisti che hanno preso parte alla formazione sono nel 2011 il 32,1%, con un incremento di oltre cinque punti rispetto all’anno precedente. Il dato riscontra valori più alti per i minori, raggiungendo quota 65,6%.
Sotto il profilo finanziario, le risorse impegnate dalle amministrazioni territoriali per l’apprendistato sono state nel 2011 circa 183 milioni di euro, con un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente. Il volume maggiore delle risorse, più di 125 milioni di euro (68,2%), è stato impegnato dalle amministrazioni del Nord. Il Centro, con quasi 24 milioni di euro, ha coperto il 13% del totale degli impegni, mentre le Regioni del Sud hanno sfiorato il 19% con oltre 34 milioni di euro. Nell’ambito della spesa per le politiche del lavoro, l’apprendistato continua quindi ad avere un peso consistente.