La spesa sociale pro-capite in Italia è al di sotto della media di Ue e di Eurolandia: nel 1999 – ultimo anno per il quale sono disponibili dati comparati, diffusi oggi da Eurostat – essa è ammontata in Italia a 5.507 spa (standard potere di acquisto, un valore che permette confronti omogenei fra i vari paesi) contro le 5,711 spa della sona euro e le 5.793 dell’Unione. Nella classifica europea, l’Italia figura all’undicesimo posto, con una spesa sociale pro- capite inferiore a quella degli altri principali paesi ad eccezione della Spagna.
Nel complesso, la spesa sociale nell’Ue è stata pari in media nel 1999 al 27,6% del Pil (invariata rispetto al 1998), con l’Italia al 25,3% (contro il 25,0% dell’anno precedente). Ai vertici europei figura la Svezia (32,9% del Pil), mentre l’Irlanda è all’ultimo posto (14,9%).
Ma il dato che distingue sensibilmente l’Italia dagli altri paesi è la composizione relativa della spesa sociale: il 64,0% del totale, infatti, è destinato alle pensioni di anzianità e superstiti (contro una media Ue del 46,0%).
Al contrario, l’Italia presenta quote molto inferiori alla media europea per i trasferimenti alle famiglie ed all’infanzia (3,7% del totale contro l’8,5% nell’Ue) ed ai disoccupati (2,2% rispetto al 6,8% nell’Ue).
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