La decisione della Fiat di uscire da Confindustria dal primo gennaio 2012 “é un ulteriore passo per lasciare la scena italiana ed entrare più compiutamente in una dimensione transnazionale”. Lo dice il presidente della Commissione cultura di Confindustria ed ex presidente di Confindustria Bari, Alessandro Laterza. L’addio del Lingotto va considerato sotto “l’aspetto emotivo: é un atto molto doloroso per la Fiat, che rinuncia a un pezzo molto significativo della sua storia” ma é anche “un passo molto doloroso per Confindustria perché un protagonista della storia industriale italiana esce di scena, non ha più un peso sul fronte della rappresentanza del sistema e, tuttalpiù, mantiene un profilo territoriale”. Secondo Laterza, l’intesa del 28 giugno “non mette in discussione le richieste di flessibilità della Fiat”. Per Laterza, “il punto é che probabilmente l’uscita della Fiat da Confindustria significa non un problema nella gestione del lavoro ma che, effettivamente, seguendo un’esigenza, Fiat sta facendo un ulteriore passo per lasciare la scena italiana ed entrare più compiutamente in una dimensione transazionale”. L’addio del Lingotto, secondo Laterza, é “un passaggio complesso per Confindustria e per il sistema Italia, la trasformazione non sarà indolore. Non credo che sarà un aspetto che possa essere sottovalutato perché nella situazione difficile in cui ci troviamo, strappi anche simbolici pesano più che in altri contesti”.
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