“Oggi è a rischio la tenuta sociale e democratica, in Italia e in Europa, per i processi di cambiamento in atto”. Lo ha ribadito il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a un’iniziativa su Luciano Lama. “In questi anni c’è stato un arretramento e un attacco ai diritti del lavoro – ha detto – questo ha determinato una competizione tra le persone che lavorano come mai c’era stata in passato. E’ il tema da cui ripartire per mettere in discussione quell’idea di lavoro e gestione totale del mercato senza alcun vincolo sociale”.
Secondo Landini “è il lavoro, il diritto al lavoro delle persone che qualifica l’esistenza o meno e la qualità della democrazia di un Paese, che è legata alla libertà delle persone e, soprattuto, alla possibilità che le persone, attraverso il lavoro, possono realizzarsi, essere cittadini dentro e fuori dai luoghi di lavoro e, quindi, partecipare alla vita del Paese”.
Il segretario generale della Cgil ha aggiunto che “oggi siamo a un passaggio, non solo per tanti possibili investimenti da fare. Ma siamo di fronte a una serie di cambiamenti, a una transizione, in cui penso che il ruolo e l’azione del movimento sindacale e dei lavoratori da mettere in campo è quello di essere dei soggetti che hanno il diritto di partecipare alla progettazione di questo possibile cambiamento, in cui al centro deve esserci il lavoro, ma anche la giustizia e sostenibilità sociale”.
E.G.