“Secondo le stime che abbiamo diffuso in occasione della nostra assemblea annuale, la ripresa dei consumi sarà più lenta del Pil. A fine 2022 il volume potrebbe rimanere al di sotto del livello pre-pandemico di circa 20 miliardi.” Così la Confesercenti nell’audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.
per Confesercenti, a pesare è la maggiore inflazione “che potrebbe sottrarre, in due anni, 9,5 miliardi di euro di spesa. Ma anche la prudenza che le famiglie continuano ad esercitare, visto il tasso di risparmio superiore di circa due punti a quello pre-pandemia. La perdita di consumi attribuibile alle scelte di maggiore prudenza e risparmio degli italiani è compresa fra i 35 e i 40 miliardi annui.”
“Indispensabile, pertanto, – prosegue l’associazione – è che si sterilizzi la trasmissione dei più alti prezzi internazionali sui beni regolamentati, in particolare sulle bollette elettriche e sui prezzi dei carburanti. Come noto, su queste categorie di beni ha grande rilievo la tassazione. Al fine di non alimentare le aspettative di inflazione, la componente fiscale dei prezzi dell’energia e dei carburanti deve essere ridotta in misura tale da conservare il gettito esattamente uguale a quello che si sarebbe verificato in presenza di prezzi internazionali stabili”.
E.G.