I corpi intermedi sono tornati di moda. Con Renzi prima, con il governo di Lega e 5Stelle poi, nessuno più si interessava di sindacati o padroni. Ci aveva provato Gentiloni a invertire il corso, ma senza grandi echi. Adesso invece è tutt’altra musica. Dal governo fioccano inviti a riunioni, incontri, partecipazioni. Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, mercoledì a un convegno dell’Asstel ha assicurato che comunque vada a finire il salario minimo per legge, in ogni caso il governo deciderà dopo aver sentito i sindacati. Sarà che proprio lui viene da un sindacato, l’Ugl, ma le sue parole sono state molto chiare.
Ma non è solo il governo a corteggiare le parti sociali (anche se corteggiare forse è un termine un po’ troppo forte). Siamo tornati addirittura agli incontri con i partiti. Stefano Folli sul Corriere della sera ha osservato che nessuno si ricorda più di quando sia avvenuto l’ultimo incontro tra un segretario del Pd e i capi del sindacato. Ma è proprio quello che è successo. Zingaretti ha incontrato Landini, Furlan e Barbagallo e si appresta martedì a riunirsi con i vertici di Confindustria. Insomma, una nuova primavera.
In realtà l’idillio sembra essere durato assai poco, perché il giorno dopo l’incontro con Zingaretti Landini lo ha costretto a prendere le distanze dalla Cgil per respingere la proposta del capo del sindacato di corso d’Italia per una nuova patrimoniale. Ma l’impianto generale c’è tutto e sembra saldo. Il segretario del Pd pensa di costruire la sua forza anche su un blocco sociale e per questo ha aderito all’idea di rimettere al centro il lavoro. “Prima le persone”, ha detto Zingaretti, contro il “prima gli italiani” di Matteo Salvini. E le dichiarazioni prima e dopo l’incontro con i vertici di Cgil, Cisl e Uil sono tutte intonate all’ottimismo.
Forma, quindi, quanta se ne vuole, forse anche un po’ troppa. Ma la sostanza? Questa è ancora tutta da sperimentare, perché non c’è nessuna certezza che i programmi e le proposte del Pd e dei sindacati siano sovrapponibili o anche solo vicini. I sindacati semmai in questo momento sembrano più in sintonia con gli industriali, con i quali stanno provando a mettere nero su bianco un programma di interventi che cerchi di salvare l’economia dal baratro nel quale sta per cadere, sempre che non vi sia già dentro. E proprio per questo le proposte che si stanno mettendo a punto possono sembrare anche difficili da realizzare, costose, impegnative: proprio quello che un partito che sta cercando di uscire da una grave crisi, di consensi prima di tutto, può avere difficoltà a fare proprio. Con la patrimoniale (o cosa sia, Landini non vuole usare questa parola) forse il capo della Cgil è andato un po’ troppo avanti, ma è chiaro che le misure che servirebbero al paese non possono essere pannicelli caldi, che invece è forse il massimo che può permettersi un partito politico a due mesi da una consultazione elettorale così impegnativa come quella che attende l’Europa. Servirebbe coraggio, ma è proprio quello che manca alla classe politica oggi. Zingaretti mostra un volto accomodante, non a caso sorride sempre, ma potrebbe avere qualche difficoltà a compiere scelte dolorose per qualcuno.
Per questo sindacati e imprenditori farebbero bene a non sperare troppo nella sponda che può offrire loro il Pd, che comunque prende le sue scelte su parametri che sono ben diversi da quelli usati dai corpi intermedi. Del resto, è lo stesso consiglio che vale anche per i rapporti con il governo. Perché se Conte si affanna ad affermare rivolto agli imprenditori che il governo è sempre pronto ad ascoltarli, questo non significa che l’esecutivo sia anche pronto a fare tesoro delle loro indicazioni. E anche la rassicurazione di Durigon circa l’iter di approvazione della legge per il salario minimo, va letta bene, perché il sottosegretario ha detto che il sindacato sarà sentito, non che si deciderà assieme. Tanto più perché se il governo vuole a tutti i costi andare in quella direzione, i sindacati il salario minimo non lo vogliono (o sembra che non lo vogliano) e gli imprenditori, per bocca di Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria, hanno detto che con il salario per legge ci si farebbe male un po’ tutti. E l’esperienza del dialogo (che sembrava fitto) con i sindacati per il decreto salva cantieri ha mostrato come i sindacalisti parlano, ma forse nessuno del governo li sta davvero a sentire.
Quindi nuovo corso, sì, ma con grande attenzione a non farsi prendere dagli entusiasmi. Valga sempre, per quanto attiene al confronto con il governo, il fatto che prima delle elezioni i 5Stelle, ma la Lega non era certo in disaccordo, affermavano che i sindacati facevano parte del vecchiume da abbandonare. Meglio un clic, era il loro mantra, che un’assemblea operaia, salvo poi prenderseli, eccome, i voti degli operai, che forse non avevano capito bene quello che facevano spostando in quella direzione i loro consensi.
Massimo Mascini
Contrattazione
Questa settimana è stato sottoscritto tra Vodafone i sindacati di categoria un importante accordo l’accordo che prevede anche la solidarietà per 4.780 dipendenti. L’intesa, spiegano le parti sociali, in linea con l’accordo di giugno del 2018, mette in pratica la “contrattazione d’anticipo”, formula innovativa che consente di affrontare le crisi prima che si manifestino in modo irreversibile.
Analisi
Nunzia Penelope prende spunto dalle polemiche suscitate dalla proposta di Maurizio Landini per riflettere sull’opportunità di introdurre una patrimoniale. Ricorda Penelope che nel, 2011, la richiesta di una tassa sulle grandi ricchezze per salvare i conti pubblici arrivò in primo luogo dalla Confindustria, e successivamente da due banchieri come Pietro Modiano e Alessandro Profumo. Ma anche quella volta, dopo un gran dibattere, non se ne fece nulla.
Maurizio Ricci fa il punto sul salario minimo, avvertendo che si tratta di un argomento del quale si parla moltissimo ma si sa poco: un terreno minato, insomma, su cui avanzare con prudenza, come dimostrano alcune cifre sorprendenti, che Ricci illustra con la consueta chiarezza.
Laura Di Raimondo ci parla della seconda edizione del progetto realizzato da Asstel e la Luiss che punta a mettere in contatto i ragazzi con le imprese che operano nel settore delle telecomunicazioni.
La nota
Il direttore del Diario del lavoro Massimo Mascini fa il punto sui prossimi obiettivi che Confindustria, come ha spiegato il vicepresidente Maurizio Stirpe, deve centrare assieme a Cgil, Cisl e Uil. In primo luogo, il Patto della Fabbrica, i cui primi accordi attuativi, annuncia Stirpe, potrebbero arrivare entro l’estate. Stirpe lancia anche una stoccata al governo, avvertendo che il salario minimo sarebbe dannosi per tutti, sindacati e imprese.
Tommaso Nutarelli ha seguito la tavola rotonda tenutasi al Cnel nella quale è stato presentato il contratto relativo ai customer care sottoscritto da Asstel assieme alla Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl Telecomunicazioni, spunto per approfondire i punti salienti dell’intesa.
Interviste
Tommaso Nutarelli ha intervistato Sabina Valentini, responsabile delle relazioni industriali di Confcooperative, per fare il punto sui passaggi chiave del nuovo contratto delle cooperative sociali, che tra le novità introduce anche una norma a sostegno delle donne vittime di violenza.
Il guardiano del faro
Marco Cianca riflette sulla situazione socioeconomica che sta vivendo in nostro paese. Il destino dell’Italia, spiega, è sempre più saldamente in mano ai due vicepremier, Salvini e Di Maio. Per i leader di Lega e 5 Stelle, ogni entità o persona non eletta non hanno diritto di parola. Dunque, tutti i moniti dell’Ocse, Fmi, Banca d’Italia, Confindustria, Ue, sui rischi che sta correndo l’Italia, sono parola morta.
Massimo Fiaschi spiega come Quota 100, da poco convertita in legge, sarà una misura per pochi, sostenuta dai soliti contribuenti e che avrà un impatto negativo sulle future generazioni
Alessandra Servidori, all’indomani del Congresso della famiglia a Verona, sottolinea come sia sempre più necessario rafforzare e incrementare riforme che permettano una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e facilitino il work-life balance. Tutti elementi, spiega Servidori, fondamentali contro il calo demografico del nostro paese.
Giuliano Cazzola traccia un parallelo tra Torre Maura e l’Arkansas, ricordando l’episodio del 1957 a Little Rock, quando a nove ragazzi neri fu impedito di entrare a scuola da un gruppo di coetanei bianchi che li respinsero con insulti e minacce. Ma l’allora presidente Usa, Dwight Eisenhower, inviò le truppe federali a difendere il loro diritto. Nel quartiere romano, invece, osserva Cazzola, lo Stato ha rinunciato a difendere la sua stessa legge.
Diario della crisi
I sindacati di categoria Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl hanno convocato per lunedì 15 aprile un attivo nazionale della sanità privata a Roma, alla presenza dei segretari generali delle rispettive confederazioni, per discutere del rinnovo del contratto, fermo al 2012. Nel trasporto pubblico locale, la Filt-Cgil di Roma e del Lazio ha chiesto un tavolo emergenziale con l’amministrazione capitolina ad Atac per la situazione della Metro A, e trovare così soluzioni rapide ed efficaci. Cgil, Cisl e Uil denunciano la situazione di precarietà, che si protrae dal 2012, per gli addetti impiegati nei lavori socialmente utili dei palazzi di Giustizia della Regione Campania, e chiedono al Guardasigilli Bonafede un incontro per avviare un percorso di inquadramento. Fim, Fiom e Uilm hanno indetto per il prossimo 14 giugno uno sciopero generale dei metalmeccanici. I motivi, spiegano i sindacati, riguardano le scelte del governo che non sembrano tener conto dei grandi mutamenti che stanno interessando il settore, e che rischiano, in una situazione di recessione, di aggravare una situazione economica e sociale gia’ molto difficile.
Documentazione
Questa settimana è possibile consultare il rapporto dell’Ocse sulla situazione economica italiana, la Nota mensile dell’Istat sull’andamento economico del nostro paese, il Conto trimestrale della AP, il reddito delle famiglie e i profitti della società, sempre dell’Istituto di statistica, e il Misery Index di Confcommercio. Infine è presente il testo dell’accordo quadro di Vodafone, il documento condiviso da Abi e otto associazioni bancarie sulle riforme dell’Ue per il settore.