“Come la sanità o la ricerca scientifica, la tutela del patrimonio deve sciogliere una volta per tutte, in un quadro di regole certe e salvaguardando l’obbligo costituzionale della tutela affidata allo Stato, il nodo della cooperazione col mondo dei privati”. Lo afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, assicurando che “i Beni culturali sono un elemento determinante dello sviluppo”.
“Il welfare che abbiamo conosciuto – ha aggiunto – non esiste più, in ogni campo. E l’intelligente cooperazione con realtà associative, fondazioni e privati è una svolta che riguarda anche il nostro settore”. Per Ornaghi “l’operazione Colosseo deve partire e avere un valore paradigmatico per il diverso modello di sviluppo del sistema-Paese nel campo del patrimonio. Non c’è semplicemente uno sponsor, c’è anche l’impegno civile di un imprenditore italiano”.
Su Pompei, ha detto “gran parte degli scavi sono in buone condizioni e tutelati da personale appassionato. Ora sono in arrivo 105 milioni di euro dell’Unione Europea. In merito alla possibilità di infiltrazioni mafiose, lavoreremo con gli Interni per un ferreo controllo legato alla sicurezza, e con la Coesione territoriale. Tutto sarà trasparente e messo online: bandi, concorsi, regolamenti, tempistica, soggetti coinvolti”.
Il ministro interviene anche sul turismo. “Il trend 2011 è in crescita – afferma – ma in troppi casi la domanda turistico-culturale non è favorita da un adeguato sistema di servizi”.