“Di Giuseppe Di Vittorio pare ci sia molta nostalgia da tutte le parti: quindi ci sembra giusto che noi, che ne custodiamo la memoria, intestiamo a lui il nostro centro studi’’. Susanna Camusso non rinuncia a una stoccata nei confronti di quanti, negli ultimi tempi – non ultimo il Sole 24 Ore – si richiamano allo storico leader della Cgil per tracciare paragoni poco lusinghieri rispetto agli attuali dirigenti sindacali.
Dunque, a Di Vittorio viene intitolato il nuovo istituto nazionale presentato oggi a Corso Italia: una Fondazione che accorpera’ tutte le altre strutture di ricerca e studio della Cgil: Ires, Isf, SMILE, e Associazione Bruno Trentin. Ciascuna sigla manterrà la propria individualità e le proprie caratteristiche, “a partire dalla gloriosa Ires”, ma il lavoro sara’ comune, e, dunque, piu’ ampio e concentrato di quanto avvenisse fin qui: “ Non tagliamo storie e radici, ma le colleghiamo per rafforzarne l’efficacia”, spiega infatti Camusso.
A capo della Fondazione di Vittorio c’e’ Fulvio Fammoni, affiancato da una equipe di ricercatori, economisti, storici, per lo più giovani. Il budget della Fondazione e’ ancora da definire: Fammoni precisa che ‘’a novembre faremo il primo bilancio e stabiliremo le risorse a disposizione e le forze che potremo mettere in campo’’. Obiettivo, creare un punto di riferimento scientifico solido e attendibile: ‘’gia per quanto riguarda i dati e l’analisi del lavoro non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, ma pensiamo di allargare il nostro campo d’azione anche a rilevazioni macroeconomiche periodiche’’, aggiunge Fammoni.
Il primo ideatore di una unificazione dei centri studi, ricorda Camusso, era stato Bruno Trentin: ‘’pensava gia’ molti anni fa che fosse necessario un unico luogo in cui elaborare la ricerca e la formazione, oggi siamo finalmente riusciti a realizzare quella sua straordinaria intuizione’’. La Fondazione operera’ fondamentalmente in tre aree: Storia e Memoria, Ricerca, e Formazione. In prospettiva, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento anche a livello internazionale: e proprio dall’estero, informa Fammoni, ‘’stanno gia’ arrivando i primi importanti riscontri per la nostra iniziativa’’.