L’ultima in ordine di tempo è l’irruzione della polizia in un’assemblea di studenti che discuteva di legalizzazione della droga leggera, assemblea autorizzata dalla preside della scuola siciliana.
La penultima, ovviamente molto più grave, è la strage di migranti avvenuta nello Ionio solo perché i soccorsi giusti non sono partiti, grazie al ministro dell’Interno Piantedosi e a quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini, da cui dipende la Guardia Costiera. Decine e decine di morti che potevano essere vivi, così come ha detto il comandante della Guardia costiera, le cui motovedette sono state costrette a rimanere nei porti.
Andando indietro nel poco tempo che ha avuto questo governo Meloni per dispiegare la sua forza distruttrice, troviamo il divieto ai rave party, la divulgazione di atti riservati da parte di un sottosegretario e del capogruppo di Fratelli d’Italia, la polemica con il Presidente francese Macron e la conseguente messa ai margini dell’Italia dall’Europa che conta (Francia e Germania), per entrare sostanzialmente nel gruppo dei paesi di Visegrad, il rinvio di un anno del provvedimento sui balneari, il taglio delle accise sui carburanti fatto solo in piccola parte e solo fino a dicembre scorso…
Potremmo continuare, ma basta questo per capire qual è la vera natura della destra al potere. E chissà se chi si illudeva – Letta e Bonaccini – di poter interloquire con una leader “capace” ha capito che le “capacità” di Giorgia Meloni sono solo quelle di attuare la sua politica, una politica che con la sinistra non c’entra niente, anzi le è nemica.
Prendiamo il caso più clamoroso, quello già citato dei migranti morti in mare: è mai possibile che un paese civile (almeno così dovremmo essere) lasci affogare uomini, donne e pure bambini solo per rispettare una malsana ideologia, quella cioè che in Italia non si sbarca? Porti chiusi, e come ha scritto cinicamente Vittorio Feltri, “partire è un po’ morire”. Insomma restatevene a casa vostra, peccato che loro una casa non l’abbiano, e che dove stanno non vivono ma muoiono di fame, di guerra e di malattie. Oppure affogano in quello che era “mare nostrum” e che ora è diventato “mare mortum”.
C’è poco da fare, questa destra non è riformabile, esattamente come non lo era il socialismo reale. Vive e vegeta proprio perché sa essere micidiale nella sua politica, è capace di non ascoltare quelli che stanno all’opposizione. Insomma, per tornare a un vecchio slogan che sta alla radice della sua storia, questa destra “se ne frega” e va avanti per la sua strada. Toccherebbe a chi sta all’opposizione fermarla, la nuova leader del Pd Elly Schlein sembra avere tutte le intenzioni per dare battaglia fino in fondo e su tutte le questioni all’odine del giorno. Il problema è se il “suo” partito la seguirà in questa avventura difficile oppure se prevarrà la logica delle correnti, del “mi si nota di più se dico questo o quest’altro”, soprattutto se una buona parte del Partito democratico ci crede, crede cioè nella battaglia della Schlein contro la destra. Oppure se ancora una volta preferisce scendere a patti, cioè a mediazioni, compromessi, altrimenti detto inciuci.
Ma se così fosse, allora la Meloni avrebbe la strada spianata per governare come vuole, passando da una strage di migranti all’altra, da un divieto anacronistico per gli studenti a una riduzione delle tasse per i più ricchi, dall’ostracismo per i diversi (gay e transgender) all’autoritarismo usato come modello della vita “civile”.
Questa è la destra, cara sinistra, e allora svegliati se ancora pensi di essere la sinistra. È ovvio chela strada sarà lunga e difficile, che non mancheranno i sacrifici politici, che dovrai allearti anche con chi non ti piace troppo, che magari dovrai fare qualche scelta di sinistra alle quali non sei più abituata. Ma non hai alternativa. O meglio, una ce l’hai: ridurti a una forza politica che diventa debolezza e che è destinata a non contare più nulla. Tanti auguri.
Riccardo Barenghi