E’ saltata l’intesa fra i ministri del Lavoro europei sulla previdenza complementare. La direttiva, che avrebbe introdotto la portabilità della propria posizione previdenziale in caso di cambio di azienda o di residenza all’interno degli Stati membri, non è stata approvata a causa del veto dell’Olanda. L’ultima versione era stata profondamente modificata, durante i 18 mesi di trattative, con lo scopo di raggiungere un compromesso efficace. Attualmente le regole sul trasferimento di contributi da un posto di lavoro all’altro cambiano nei diversi Paesi e la loro applicazione non risulta automatica. Il nuovo provvedimento, invece, puntava ad assicurare garanzie precise sul cambio di impiego, conservando i diritti in materia di previdenza integrativa. Duro commento del Commissario Ue all’Occupazione, Vladimir Spidla, che ha dichiarato: “Non è più accettabile che i lavoratori continuino a pagare per la loro mobilità”.
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