Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, e le associazioni datoriali Federalberghi, Faita e Federcamping Confcommercio hanno siglato un avviso comune per richiedere al governo misure a tutela del lavoro stagionale nel turismo.
A seguito della nuova assicurazione sociale per l’impiego, in vigore dal 1 gennaio 2016, le parti sociali firmatarie del contratto del turismo hanno in particolare sollecitato la revisione della normativa sulla Naspi che “nell’attuale formulazione, comporta la drastica riduzione delle tutele reddituali e contributive per i 300mila lavoratori stagionali del comparto, prevedendo il dimezzamento della durata e del sussidio di disoccupazione.”
Per le tre sigle sindacali è urgente superare anche per gli anni a venire la contraddizione legislativa. “La stagionalità è un fenomeno strutturale nel comparto turistico e pertanto è necessario un intervento normativo strutturale che dia tranquillità agli addetti che vi operano”, hanno affermato Filcams, Fisascat e Uiltucs. “Sono pertanto sempre più necessari e non più rinviabili investimenti in promozione, infrastrutture e politiche di sostegno alla domanda anche per ovviare alla crisi di importanti sistemi turistici soprattutto al sud Italia. Far pagare ai lavoratori coinvolti il prezzo di un deficit strutturale come la stagionalità, spingendoli verso irregolarità e povertà, non è la via giusta per rilanciare un settore come il turismo che viene considerato, purtroppo spesso solo a parole, volano della nostra economia» hanno concluso i sindacati .
Nell’avviso comune le parti hanno anche espressamente richiesto all’esecutivo un intervento normativo sulla riduzione del cuneo fiscale e la proroga dello sgravio del contributo aggiuntivo dell’1,4% per i contratti di lavoro stagionale.