“Le recenti iniziative in materia di orari commerciali aprono scenari inquietanti riguardo al già complesso tema della conciliazione tempi di vita e lavoro nei settori che rappresentiamo” apre così la lettera scritta unitariamente dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e inviata al ministro delle Pari Opportunità, Elsa Fornero.
Una richiesta di incontro per affrontare il delicato tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le lavoratrici del commercio, alla luce della totale liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali, disposta dal governo Monti.
“Il lavoro femminile in questo settore è sempre più povero e ricattabile”, sottolineano i sindacati, e “la nostra azione negoziale pressoché quotidiana, non basta a migliorarne le condizioni e le tutele, soprattutto in presenza di interventi normativi come quello della liberalizzazione degli orari commerciali”. C’è, continuano i sindacati, “il concreto pericolo che le lavoratrici con problemi di conciliazione (cura dei figli in tenera età, assistenza a famigliari, anziani e disabili), a fronte dell’insostenibilità di modifiche del propri turni che potrebbero estendersi anche in orario notturno, sia per il commercio che per i pubblici esercizi, sarebbero costrette a dimettersi, andando ad incrementare l’immensa platea delle disoccupate/inattive”.
Per evitare “questa ulteriore, intollerabile discriminazione” i sindacati chiedono un incontro al ministro. (FRN)