Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato per il 25 novembre 2011 otto ore di sciopero e una giornata di mobilitazione a Roma a sostegno e per la difesa del comparto ferroviario.
La crisi che sta investendo tutte le nazioni, in particolare l’Italia, affermano i sindacati, rischia di far sparire completamente il comparto ferroviario sul territorio nazionale.
Questo perché, continuano i sindacati mentre gli altri paesi europei hanno avuto il sostegno dei loro Stati, in Italia nulla è stato fatto.
Ora le principali aziende sono in crisi: da Ansaldo Breda che secondo il nuovo piano di ristrutturazione di Finmeccanica verrà deconsolidata, con il rischio concreto di trascinarsi anche la cessione di Ansaldo Sts, a Firema che è da oltre un anno in gestione commissariale e rischia la chiusura della società. E poi ancora Ferrdo Sud, Keller, Rsi, Officine Salento e tutte le aziende straniere che lavorano nel settore e quello dell’indotto.
A giudizio delle organizzazioni sindacale, servono provvedimenti di stimolo alla crescita e un nuovo piano nazionale per i trasporti entro il quale il settore ferroviario può svolgere un ruolo determinante sia in termini di ricchezza che di competitività nazionale.
I sindacati sottolineano che “l’arretratezza delle infrastrutture ferroviarie e del materiale rotabile è caratterizzata da senescenza e obsolescenza”. Tale condizione è evidente, a loro avviso, nel trasporto regionale, nelle grandi città e nel Sud: “si tratta di una situazione che pesa negativamente rispetto alle politiche di sviluppo e crescita nazionale nel comparto dei trasporti. (FRN)