Se c’e’ stata la rivoluzione di Matteo Renzi, se l’Italia riparte, be’, gli italiani non se ne sono accorti. Stando al sondaggio condotto dalla societa’ Tecne per la Cgil, il sentimento che circola tra la popolazione e’ quello di una sostanziale ‘’rassegnazione’’. Presentando la ricerca, Susanna Camusso osserva che “e’ singolare che malgrado tutto il fuoco d’artificio” dell’informazione a favore del governo e delle sue mirabolanti riforme, lo stato d’animo diffuso sia piuttosto quello “di un senso di stagnazione, di un paese dove in realta’ non sta cambiando niente”.
Unico dato che spicca, e che dovrebbe preoccupare, e’ nell’atteggiamento ampiamente negativo dei piu’ giovani: “secondo il campione, sono quelli che hanno meno fiducia di tutti, sia sull’economia nel complesso, che sul lavoro e l’occupazione. Il che stupisce, visto che siamo in pieno battage sull’Italia che riparte, il lavoro che cresce, i giovani che ritrovano un futuro, eccetera. Invece, proprio tra i giovani troviamo il massimo di disillusione, perfino superiore rispetto ai disoccupati di lunga durata’’.
Un leggero peggioramento, un punto percentuale, si riscontra nel sondaggio anche per quanto riguarda la ‘’fiducia’’ nella Cgil. Camusso spiega il dato con due diverse ragioni. La prima, e’ legata al momento particolare del paese, ‘’un momento di attesa, non di movimento e quindi non di risultati”. La seconda motivazione, invece, e’ legata alla campagna antisindacale di questi ultimi tempi: “ usciamo dal peggior trimestre di propaganda antisindacale della storia, da tonnellate di fango gettate sulle organizzazioni dei lavoratori, sulla loro rappresentanza. E tuttavia, cosi’ come la politica degli annunci non sposta l’opinione pubblica nei confronti del governo, cosi’ anche il fango non sposta il giudizio sul sindacato: non c’e’ stato, insomma, l’effetto Colosseo: se qualcuno pensava di usare la bomba atomica, ha solo spostato un po’ d’erba nel prato’’.