“Alberto Bombassei è un signor imprenditore, ma sull’articolo 18 io non la vedo affatto come lui. Per me la licenziabilità dei dipendenti è forse l’ultimo dei nostri problemi”. Lo afferma Giorgio Squinzi, numero uno della Mapei ed ex presidente di Federchimica, in un’intervista al settimanale Panorama (che sarà pubblicata nel numero in edicola da domani e di cui viene fornita un’anticipazione), candidato in pectore alla successione di Emma Marcegaglia alla presidenza di Confindustria.
“Io sono per il dialogo con il sindacato – aggiunge – anche in anni difficili come questi. Io non ho mai ridotto il personale, né mai chiesto un’ora di cassa integrazione e non ho un precario fra i miei dipendenti. Da presidente della Federchimica, poi, ho siglato sei contratti nazionali senza un’ora di sciopero. E nell’ultimo abbiamo ottenuto anche la possibilità di derogare ai trattamenti minimi economici in caso di giustificati motivi”.
Secondo Squinzi, Confindustria “non ha alcun bisogno di una rifondazione. Però è perfettibile, migliorabile, razionalizzabile. Per esempio, dovremo evitare inutili sovrapposizioni e ridurre le spese, aumentando invece i servizi per gli associati. E credo si possa farlo: del resto, perfino Luca Cordero di Montezemolo ha combinato qualcosa di giusto, nella sua presidenza”. (LF)
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