Nei territori di Castellaneta e di Ginosa numerose persone, tutte romene, sono state reclutate e indotte in schivitù con gravi minacce, costrette ad accettare qualsiasi cosa, anche richieste sessuali. A rivelare questa situazione agghiacciante un’operazione dei carabinieri di Castellaneta e di Taranto (70 uomini impegnati) contro il ‘mercato nero’ della manodopera agricola che ha portato all’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, riferisce l’Ansa, le persone arrestate avrebbero fatto parte di una organizzazione che ha sfruttato come manodopera clandestina e, con le minacce, avviato alla prostituzione un centinaio di donne romene. L’organizzazione sarebbe stata gestita da cittadini romeni che si avvalevano della complicità di caporali del luogo. Gli arrestati dovranno rispondere dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione del reato continuato di estorsione aggravata, sfruttamento e favoreggiamento dell’attività di prostituzione ed esercizio non autorizzato di attività di somministrazione di lavoro.
La Flai Cgil denuncia da tempo la situazione: “Avevamo documentato l’ignobile tratta delle donne, quello che non mi vergogno a definire come schifoso mercimonio di carne che coinvolge ragazze provenienti prevalentemente dall’Est europeo e giovani uomini non comunitari che dopo le 21 di sera abbiamo più volte incontrato per le strade desolate delle campagne tra Ginosa e Castellaneta in cerca di viveri o di danaro da guadagnare in cambio di chissà quali prestazioni”, commenta in una nota Salvatore Stasi, segretario generale della Flai-Cgil di Taranto. (FRN)