“Senza i migranti tra vent’anni i conti dell’Inps saranno critici. Cambiare la legge Fornero peggiorerebbe ancora il quadro delle pensioni. Le quote non sono una soluzione. Irrigidiscono ancora di più il sistema e appesantiscono i conti”. Lo dice il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista al quotidiano La Stampa nel corso della quale affronta tanti dei temi caldi che pongono interrogativi e dubbi sull’attuale scenario socio-economico.
“L’Europa – prosegue- ci dice che nessuno può stare sotto un certo livello di reddito. Il salario minimo è indispensabile e non è alternativo ai contratti collettivi”. Sul calo delle nascite, invece, Tridico sostiene che sia un fenomeno “molto pericoloso per la sostenibilità delle pensioni. Oggi abbiamo 16,5 milioni di pensionati. In prospettiva avremo più o meno lo stesso numero di persone che vanno in pensione e che entrano nel mercato del lavoro. Quindi un rapporto uno a uno. Troppo esiguo”.
Sul reddito di cittadinanza, “in attesa della presentazione di un decreto ufficiale in Parlamento si può dire questo: bisognerebbe stare alla raccomandazione Ue del settembre 2022. Ovvero: tutti coloro, senza eccezioni, che stanno al di sotto di una certa soglia devono avere un reddito minimo.” Tuttavia Tridico non risparmia critiche al sistema, affermando che “non ha funzionato quello che sta intorno: i centri per l’impiego, i progetti di inclusione attraverso i comuni, le politiche attive e la formazione”.
e.m.