Dal monitoraggio sulla cassa integrazione condotto sui primi 7 mesi del 2017, si registra un forte decremento di ore autorizzate (-41,8%) che caratterizza tutte e tre le gestioni. Complessivamente, illustra Guglielmo Loy, Segretario confederale Uil, sono state autorizzate 226,4 milioni ore (pari a 190 mila posti di lavoro salvaguardati) di cui il 61,7% di cassa integrazione straordinaria, con una prevalenza della causale solidarietà.
La diminuzione delle ore si evidenzia in tutte e 3 le macro aree geografiche, con il decremento maggiore visibile nel Nord Italia, che si assesta su -49,1%, nonostante questa sia anche l’area che nel periodo interessato ha assorbito il maggior numero di ore (111,9 milioni).
Rispetto allo stesso periodo del 2016, si evidenzia una crescita di ore richieste in Puglia (+39%), nella Provincia Autonoma di Trento (+11,2%) ed in Basilicata (+1,9%), mente il calo più drastico è stato evidenziato nel Lazio (-63,6%). Sono 15 le Province che hanno visto incrementare le ore richieste, con una picco di crescita a Savona (+64,7%) e la flessione più intensa a Bergamo (-66,7%). Per quanto riguarda i settori produttivi, l`industria è quello che continua ad assorbire il maggior numero di ore autorizzate (169,8 milioni).
L’analisi sui primi 7 mesi del 2017 vede però dati contrastanti per quanto riguarda Luglio, in cui si un`improvvisa impennata delle richieste di ore di cassa integrazione, rispetto al mese precedente. Sono infatti 35 milioni le ore autorizzate, con un +27,1% su giugno 2017. La crescita deriva in particolar modo da una vistosa impennata della Cassa Straordinaria (25,7 milioni, +82,8%), al contrario della Cassa Ordinaria (6,7 milioni,-34,5%) e della Deroga (2,7 milioni, – 19,5%). Colpisce come questa impennata sia diffusa territorialmente, investendo 8 regioni e 52 Province.
Secondo il segretario confederale della Uil, questi dati, ancora incompleti per l` assente informativa Inps sul monitoraggio del Fondo d`integrazione salariale (FIS), potrebbero sia indicare una lieve ripresa delle attività produttive, ma fotografare gli effetti restrittivi prodotti dalla riforma sugli ammortizzatori sociali. “Con la prossima legge di stabilità – conclude Loy – è quindi necessario intervenire sulla regolazione degli ammortizzatori sociali, compresa la Cassa Integrazione, per far sì che si possano gestire delicati processi di ristrutturazione aziendale che rischierebbero di produrre ciò che è più socialmente traumatico: i licenziamenti.”
G.C.