Il governo ha avviato la riforma dell’Isee, per limitare il fenomeno dei ‘’falsi poveri’’. L’approvazione del testo è “un intervento molto importante, che riporta un concetto di verità nel rapporto tra le persone, le famiglie e i servizi sociali corrispondenti”, ha affermato il presidente del Consiglio Enrico Letta. La riforma prevede la ridefinizione del reddito disponibile (includerà anche somme fiscalmente esenti come ad esempio le pensioni di invalidità), la maggiore valorizzazione della componente patrimoniale, un maggior peso per la casa ( sarà infatti considerato il valore degli immobili rivalutato ai fini Imu, invece che Ici). Tiene anche conto delle caratteristiche dei nuclei familiari con più di tre figli o persone con disabilità a carico. Infine, viene ridotta l’area dell’autodichiarazione, consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le false dichiarazioni: i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione. In caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee.
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