“La storia della cooperazione italiana si sposa con la storia del paese. Promuovere le potenzialità di un territorio, senza delocalizzare, garantire un pluralismo imprenditoriale con pari opportunità per donne e giovani, è la funzione sociale, prima che economica, svolta dalla cooperazione. Ruolo che le viene riconosciuto dall’Art 45 della Costituzione”.
È quanto afferma in una nota il presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane, Maurizio Gardini, che con i copresidenti Mauro Lusetti e Rosario Altieri si confronta oggi con il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini in occasione dei 130 anni del movimento cooperativo italiano.
“C’è bisogno di più cooperazione non solo in Italia, che oggi “festeggia” il 25esimo anniversario da Maastricht. Il pensiero europeo di impresa a taglia unica non funziona. Dire no al pluralismo d’impresa significa dire no a un mercato più umano, più a misura di territorio e di persona”.
“Oggi la cooperazione rappresenta l’8% del PIL – continua Gardini – e le sue imprese danno lavoro 1.350.000 persone occupate. Rispondere alle esigenze nuove e complesse che arrivano dalle comunità in termini di welfare e di servizi, continuare a produrre lavoro, perché la disoccupazione e la produttività sono il vero deficit strutturale del Paese. Tra il 2008 e il 2015 – conclude la nota – la cooperazione italiana ha prodotto il +6,1% di lavoro mentre il sistema Italia ha perso l’1,7%. Non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.
L’Alleanza delle Cooperative italiane rappresenta, in termini economici oltre il 93% del movimento cooperativo italiano e in termini occupazionali quasi l’85%.
Si stima che dal 2008 al 2015 il peso occupazionale delle cooperative italiane sia aumentato del +6,1%. Negli stessi anni il Sistema Italia ha fatto registrare una diminuzione di occupati pari al -1,7% (22 milioni 541 mila occupati a fine 2015, rispetto a 22 milioni 923 mila a fine 2008).