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Banche, Abi e sindacati chiedono intervento su tassazione fringe benefit

redazione
Ottobre12/ 2023

Si è svolto nelle giornate dell’11 e 12 ottobre, a Palazzo Altieri a Roma, l’incontro negoziale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Creditizio e Finanziario, tra le Organizzazioni Sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin e la delegazione del CASL ABI, in cui era presente anche la rappresentanza di Intesa San Paolo.

“Riscontrando le richieste e sollecitazioni delle Organizzazioni Sindacali, espresse nel corso dello scorso incontro, ABI ha esposto le proprie considerazioni concernenti la piattaforma unitaria, insieme all’intendimento di consegnare alle Organizzazioni Sindacali un documento più analitico”, scrivono i sindacati in un comunicato unitario. “A tale riguardo, ABI ha sintetizzato per capitoli le proprie osservazioni. Pur apprezzando l’avvio di un confronto a partire dal documento approvato dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, le Organizzazioni Sindacali hanno immediatamente rilevato ed eccepito che il giudizio delle risposte fornite dal CASL ABI è negativo e che i riscontri risultano del tutto insoddisfacenti”.

“Per tali ragioni – prosegue il comunicato -, è indispensabile che, nel prosieguo e da subito, ABI sia fattivamente disponibile ad entrare nel vivo della trattativa di rinnovo, accogliendo le argomentate e indifferibili istanze sindacali, sia per quanto riguarda le rivendicazioni di carattere economico e sia per le importanti richieste di carattere normativo, per un celere e positivo rinnovo del CCNL”.

Tra i temi affrontati nella due giorni di incontri c’è anche anche la “gravosa situazione” che si verifica in capo alle lavoratrici/lavoratori per i peculiari effetti determinati dal meccanismo di tassazione dei prestiti erogati ai dipendenti nell’ambito dei “fringe benefit”. Le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto una soluzione immediata per il 2023 ma anche per il futuro, e hanno rimarcato la necessità di risposte risolutive e urgenti da trovare sia a livello governativo sia di settore che coinvolga i singoli gruppi bancari.

“L’attuale formulazione della norma fiscale e l’andamento del tasso ufficiale di riferimento (Tur) – soggetto alle variazioni decise dalla Bce – sta producendo, soprattutto sui mutui a tasso fisso, effetti del tutto impropri e distorsivi, determinando una tassazione di valori calcolati sulla base di fattori totalmente esogeni rispetto alla valorizzazione dell’effettivo vantaggio per il dipendente sottostante alla stipula del contratto di mutuo e, quindi, del tutto estranei alla sua capacità contributiva, con la conseguenza che le lavoratrici e i lavoratori interessati possono vedere le loro remunerazioni nette significativamente ridotte dall’ingiusto prelievo”, spiega l’Abi in una nota.

Pertanto, Abi e sindacati hanno inviato congiuntamente una congiunta indirizzata alla Presidenza del Consiglio e ai ministri dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone lettera, che fa seguito a quella inviata il 27 aprile scorso, in cui “nell’esprimere apprezzamento e ringraziamento per la sensibilità espressa dal sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze a nome del Governo nella recente risposta ad una interpellanza parlamentare – sottolineano la necessità che l’impegno ad intervenire per risolvere la descritta situazione trovi attuazione già a valere sul 2023 per evitare che si determini un ingiustificato e gravoso incremento della tassazione, che avverrebbe in assenza di un corrispondente incremento della capacità contributiva, come evidenziato in occasione della ricordata risposta all’interpellanza parlamentare”. Inoltre, Abi e Organizzazioni sindacali hanno condiviso di richiedere un incontro sul tema con i Ministeri competenti.

“L’azione congiunta con Abi è un messaggio importante al Governo perché risolva in modo strutturale l’ingiusta e pesante tassazione sui ‘fringe benefit’, che colpisce molti dipendenti bancari”, afferma il segretario generale Uilca Fulvio Furlan al termine dell’incontro. “Questa iniziativa e la richiesta di incontro dimostrano la coesione del settore sulla vicenda, che deve essere affrontata con grande urgenza per evitare alle lavoratrici e ai lavoratori i prossimi pesanti addebiti, determinati dall’attuale applicazione dell’imposta”.

“Inoltre – aggiunge infine Furlan -, continuiamo a fare pressione su Abi affinché trovi una soluzione, con le proprie associate, al problema dell’aumento della rata dei mutui a tasso variabile”, che insieme al rinnovo del Ccnl del credito e ai fringe benefit, “continuano a essere al centro della nostra azione sindacale”.

Il prossimo incontro tra le parti per il rinnovo del Contratto Nazionale è previsto per venerdì 20 ottobre.

e.m.

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