“Con due mesi di anticipo e senza un’ora di sciopero è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro del chimico farmaceutico. Per fortuna, gli imprenditori del settore non hanno avuto il tempo di leggere il decalogo o il pentalogo dei vertici di Confindustria e così non hanno seguito le loro indicazioni”. Lo riferisce il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
L’accordo prevede aumenti medi mensili a regime per il triennio 2016-2018 pari a 90 euro in tre tranche. Il rinnovo riguarda 170mila lavoratori. “Da tempo – prosegue Barbagallo – abbiamo detto che il 2015 deve essere l’anno dei contratti: questo evento va nella giusta direzione. Per agganciarsi alla ripresa serve detassare strutturalmente il lavoro, rinnovare i contratti, restituire potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati e dare stabilità occupazionale ai giovani. Solo così si può dare impulso alla domanda a vantaggio del 75% delle imprese che producono per il mercato interno, con ricadute positive per l’occupazione e l’economia del Paese”.
Il numero uno della Uil ricorda che “tradizionalmente il settore chimico ha fatto da apripista: altre categorie dovranno seguire, non solo nel privato, ma anche nel pubblico, perché se non si firmano i contratti, i lavoratori continuano a perdere potere d’acquisto e noi non potremo restare a guardare”.