Tutti contenti: i sindacati e pure le imprese. Nel momento piu’ nero delle relazioni industriali, quando tutto sembrava perduto, ecco che arriva il brillante rinnovo del contratto dei chimici: oltre che una sorta di record (aperte le trattative ieri, e chiuse, con successo, stamattina presto) e’, anche, un classico caso win-win, dove tutti portano a casa un risultato positivo. Oltre alla soddisfazione dei sindacati (compresa Susanna Camusso, che ha commentato: ”ben fatto”) anche Federchimica e Farmindustria si dicono felici dell’esito. In primo luogo, dal punto di vista della tradizione culturale di un settore il cui sistema di relazioni industriali ha da sempre dato prova della propria capacità di promuovere cultura, di realizzare scelte socialmente responsabili e capaci di sostenere la competitività e l`occupazione: “l`accordo sottoscritto oggi -affermano le due associazioni- conferma una tradizione di relazioni industriali che, attraverso il contratto, ha anche l`obiettivo di preparare e indirizzare le Parti sociali di tutti i livelli verso sfide e confronti innovativi e responsabili”.
Nel merito, sulla parte economica il rinnovo del contratto dei chimici sconta un “significativo recupero” del delta inflattivo rispetto al contratto precedente, “anche attraverso la scelta di nessun onere economico per le imprese nel corso del 2016 e l`abolizione del premio presenza annuo (circa 220 euro medie)”. Importante novità contrattuale rispetto al passato è anche la verifica ex-post degli scostamenti tra inflazione programmata e reale. E’ stata inoltre abolita un`indennità contrattuale aggiuntiva corrispondente alla retribuzione di una giornata lavorativa, per finanziare iniziative di welfare contrattuale (previdenza complementare Fonchim). Tema, quest`ultimo, su cui le parti sociali settoriali sono particolarmente sensibili.
E ancora, spiegano Fedechimica e Farmindustria, le scelte finalizzate a migliorare produttività, occupabilità, flessibilità ed esigibilità “sono state la valorizzazione della contrattazione aziendale, la semplificazione del testo contrattuale, la promozione di un metodo partecipativo di confronto e la formazione. Con questo rinnovo le parti si sono impegnate a rendere il contratto sempre più uno strumento moderno e flessibile. E anche idoneo a incentivare una contrattazione di secondo livello che colga le esigenze e le specificità aziendali”.
Innovativa nel panorama contrattuale è poi la previsione di “un modulo formativo obbligatorio per gli attori sociali aziendali, in particolare per le rappresentanze sindacali”. Le parti, infine, hanno evidenziato la necessità di assicurare l`esigibilità a tutti i livelli della contrattazione attraverso interventi per migliorare e facilitare la conoscenza delle norme contenute nel contratto: dunque, hanno deciso di comune accordo di “procedere a una semplificazione strutturale del contratto per agevolarne conoscenza e quindi esigibilità e un adeguamento normativo per ampliare e valorizzare una contrattazione aziendale virtuosa effettivamente correlata alla produttività e alla redditività dell`impresa”.