Cgil e Uil si preparano allo sciopero generale del 12 dicembre e confidano in risultati sorprendenti. In occasione di una conferenza stampa per presentare lo sciopero di venerdì, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha assicurato: “Normalmente veniamo sorpresi dai risultati e non temiamo il flop”. Sulla stessa lunghezza d’onda il numero uno della Cgil, Susanna Camusso: “Lavoriamo perché ci sia una grande riuscita dello sciopero. C’è un grande consenso alle nostre ipotesi ma non ci nascondiamo le gravi difficoltà legate alla crisi. È possibile venir stupiti dal risultato stesso”.
Lo slogan scelto dalle due confederazioni per lo sciopero generale del 12 dicembre contro la riforma della P.A., il Jobs act e la legge di Stabilità è “Così non va”. Sono 54 le manifestazioni in programma: dieci regionali “Abruzzo, Basilicata, Alto Adige, CAmpania, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Trentino e Valle d’Aosta); cinque interprovinciali (due il Lombardia e tre in Toscana); 39 territoriali. Camusso sarà a Torino mentre Barbagallo sarà a Roma.
Quello di venerdì è il primo sciopero generale Uil-Cgil. Spiegando lo motivazioni che hanno indotto i due sindacati a proclamarlo, Barbagallo ha detto: “Noi riteniamo che bisogna estendere il bonus di 80 euro ai pensionati e agli incapienti, bisogna aprire la trattativa per la contrattazione del pubblico impiego e le misure previste dal Jobs act non corrispondono a quanto detto dal governo e non estendono le tutele crescenti ai giovani che trovano lavoro”.
Nel mirino di Uil e Cgil c’è soprattutto il Jobs act. Per Camusso “nel Paese abbiamo troppo poco lavoro e le schermaglie con cui si cerca di nascondere i dati sulla disoccupazione, quando escono le rilevazioni dell’Istat, non sono utili. Mese su mese c’è un record della disoccupazione e si allarga la distanza con gli altri paesi dell’Europa. Da chi sosteneva di cambiare verso al Paese – ha spiegato il numero uno della Cgil – ci aspettavamo che si affrontassero i problemi strutturali”. E ancora: “Abbiamo bisogno di lavoro, ci vogliono politiche per attivarlo, le risorse se si vuole ci sono”.
Cgil e Uil mantengono “una porta aperta” per la Cisl che non aderito allo sciopero generale in programma per il 12 dicembre. “Abbiamo sempre sperato e lavorato – ha detto Camusso – perché lo sciopero potesse essere unitario. Non si può rinunciare a provare a cambiare la situazione e abbiamo ritenuto giusto proclamare lo sciopero tenendo sempre una porta aperta”.
In linea con Camusso anche Barbagallo: “Speriamo di arrivare a risultati anche per loro”, ha risposto il numero uno della Uil a chi gli chiedeva se l’assenza della Cisl potesse avere un impatto negativo sullo sciopero generale.